Jackie Robinson La stagione 1947 non è ricordata per le prestazioni di una squadra in particolare, ma per un giocatore di nome Jackie Robinson. Il prospetto più recente dei Brooklyn Dodgers diventò il primo giocatore nero a rompere le barriere razziali del baseball e l'interno rookie portò lo stile elettrizzante del gioco della Negro League nelle major. Anche se purtroppo era ancora oggetto di resistenza tra gli ignoranti, l'immagine di Robinson divenne rapidamente la figurina di baseball più conosciuta e ricercata, ma soprattutto divenne un simbolo di speranza per milioni di americani. Jackie fece grande impressione, con una media battuta di .297, dodici home run e ventinove basi rubate (leader della League) nella sua prima stagione. I campioni del mondo uscenti dei St. Louis Cardinals sfidarono in un testa a testa i Dodgers per il pennant della National League, ma finirono cinque partite dietro a Brooklyn. Il numero 42 non fu la sola stella dei blue Dodgers, soprannominati "Bums from Brooklyn", a contribuire alla vittoria ma fu merito anche della solida produzione dei suoi esterni. Pete Reiser totalizzò una media battuta di .309, con centodieci partite, Carl Furillo battè .295 con ottantotto RBI e Dixie Walker ottenne una BA di .306 e novantaquattro RBI. Sul monte, Ralph Branca finì la regular season con un record di 21-12, Joe Hatten andò 17-8 e Hugh Casey inchiodò dieci vittorie come rilievo. Gli Yankees del '47, recuperarono la testa della classifica dalle posizioni più arretrate ottenendo una striscia di diciannove vittorie, iniziate alla fine di giugno continuando fino a vincere il titolo dell'American League con un margine di dodici partite sui Detroit Tigers. Nonostante fossero mancati i soliti mitici "Bronx Bombers" (nessun giocatore toccò il tetto delle cento RBI) e solo uno, Joe DiMaggio, raggiunse il livello di venti homer, gli Yankees riuscirono a contrastare la mancanza dell'attacco con un grande pitching. Allie Reynolds vinse diciannove partite nella sua prima stagione con il club (dopo essere stato comprato dai Cleveland), Spud Chandler fu leader della League con una ERA di 2.46, il rookie Spec Shea e il rilievo asso Joe Page avevano entrambi quattordici vittorie e i due nuovi acquisti Bobo Newsom e Vic Raschi vinsero, ciascuno, sette partite. Martedì 30 settembre allo Yankee Stadium iniziavano le World Series davanti a oltre 73000 spettatori. Shea fu il partente di Gara 1 e concesse un solo punto ai Dodgers nei cinque inning lanciati. Ralph Branca da parte sua resistette per quattro inning e al quinto implose permettendo agli Yankees di segnare cinque punti. Joe Page, pur lasciando altri due punti agli avversari, chiuse la gara e gli Yankees si imposero per 5 a 3. Allie Reynolds mantenne lo slancio yankee in Gara 2 con un trionfo per 10 a 3, caratterizzato da quindici valide dei Bronx Bombers. L'esterno sinistro Johnny Lindell guidò la carica con due RBI in ciascuna delle prime due partite. Giovedì 2 ottobre le Series si spostarono all'Ebbet Field. I Dodgers reagirono e incassarono una vittoria fondamentale per 9 a 8, grazie ai sei punti messi a segno nel secondo inning dai doppi di Bruce Edwards, Eddie Stanky e dal pinch-hitter Carl Furillo. Gli Yankees si riportarono sotto con due punti nel terzo, per merito di "Joe D" che suonò la carica, per poi avvicinarsi al settimo con un homer di Yogi Berra. Purtroppo, era troppo poco e troppo tardi e i Dodgers incassarono la loro prima vittoria. Il manager Bucky Harris scelse Bill Bevens (vincitore solo di sette su venti decision nel '47) per Gara 4 e l'improbabile eroe lanciò uno dei più sorprendenti 9 inning e 2/3 della storia delle World Series. Anche se concesse un punto al quinto inning (con due basi su ball, un bunt di sacrificio e una palla a terra), entrò nella nona ripresa con una no-hitter e un vantaggio di 2-1. Bruce Edwards dei Dodgers iniziò la metà della parte bassa dell'inning con un fly e a Furillo fu concessa una base su ball. Spider Jorgensen fu eliminato su un fly in foul, portando Bevens all'interno della prima no-hitter nella storia delle World Series. La riserva Al Gionfriddo fu messo a correre per Furillo e Pete Reiser entrò come pinch-hitter per il relievo Hugh Casey. Gionfriddo rubò la seconda e a Reiser venne concessa la base intenzionale, nonostante rappresentasse il potenziale punto della vittoria. Per aggiungere ancora un altro cambiamento, Eddie Miksis andò a correre per Reiser, che era reduce da un infortunio alla gamba. Eddie Stanky era il successivo nel lineup, ma il manager Burt Shotton (che aveva rimpiazzato nella stagione Leo Durocher) lo sostituì con il veterano Cookie Lavagetto. La strategia "Chess like" di Shotton di muovere entrambi i corridori si rivelò brillante, e sul secondo lancio di Bevens, Lavagetto mise a segno un doppio portando a casa Gionfriddo e Miksis, rompendo il potenziale no-hitter e pareggiando le Series con due partite a testa. In Gara 5, ancora all'Ebbetts Field, i perenni Campioni dell'American League risposero alla chiamata con un vittoria per 2 a 1. Eroe della partita il rookie Spec Shea che concesse solo quattro valide in nove riprese. Sorprendentemente, Brooklyn andò in vantaggio per 4 a 0, in Gara 6 allo Yankee Stadium, passando in svantaggio 5-4, per poi riprendere il comando con quattro punti al sesto, coronati dal singolo da due punti di Pee Wee Reese. Poi, con due corridori sulle basi e due out nella parte inferiore del sesto, Joe DiMaggio compì uno sforzo eroico per pareggiare la partita battendo un razzo verso l'esterno sinistro. Così come appariva la palla poteva cadere sopra la recinzione, ma Gionfriddo (inserito nella partita quando DiMaggio andò a battere), che aveva un guanto fenomenale, catturò la palla vicino al cartellone dei 415 foot salvando la vittoria dei Dodgers per 8 a 6. Ancora una volta, Brooklyn pareggiava le Series forzando Gara 7. Le cose sembrarono andare per il meglio per i Dodgers all'inizio della partita decisiva delle World Series, quando Brooklyn prese un vantaggio di 2 a 0, facendo scendere Shea dal monte nel secondo inning. L'exploit fu di breve durata perchè gli Yankees ottennero un punto nel secondo, due nel quarto, uno nel sesto e uno nel settimo inning sostenuti da un pitching di grandissimo valore. in particolar modo da Joe Page. L'asso degli Yankees lanciò per cinque inning senza punti, pur concedendo una sola valida, portando al trionfo gli Yankees con il risultato finale di 5 a 2 e alla vittoria delle World Series. Molti furono i giocatori straordinari che eccelsero in queste Series, tra questi Lavagetto, Gionfriddo e Bevens, per i quali sarebbero state non solo le loro ultime World Series, ma anche il loro ultimo anno nelle Major League.
I programmi delle World Series del 1947
I New York Yankees vincitori delle World Series del 1947
Gli esterni degli Yankees del 1947, da sinistra destra: Johnny Lindell (LF), Joe DiMaggio (CF) e Tommy Henrich (RF)
Il pitching staff degli Yankees del 1947 - In piedi, da sinistra destra: Don Johnson, Joe Page, Bill Bevens, Bill Drescher, Vic Raschi, Bobo Newsome. In ginocchio, da sinistra destra: Randy Gumpert, Butch Wensloff, Spec Shea, Spud Chandler e Allie Reynolds
I ricevitori degli Yankees del 1947, da sinistra a destra: Aaron Robinson, Ralph Houk e Yogi Berra
Jackie Robinson dei Dodgers scivola in seconda nel tentativo di rubare la base nel primo inning di Gara 1 delle World Series del 1947. Phil Rizzuto, l'interbase degli Yankees, si appresta a prendere l'assistenza del ricevitore Yogi Berra. L'arbitro è Ed Rommel
Robinson intrappolato tra la seconda e la terza, nel primo inning di Gara 1 delle World Series del 1947. Di spalle il terza base Billy Johnson (# 24), a destra il pitcher Spec Shea che aveva raccolto la battuta Pete Reiser e innescato la trappola. Sulla seconda base Snuffy Stirnweiss e ad inseguire Robinson per poi toccarlo l'interbase Phil Rizzuto. In alto a destra dietro l'arbitro Eddie Rommel, Pete Reiser sta per toccare la seconda base
Joe Page (al centro) esce dal diamante accompagnato dal catcher Yogi Berra e il prima base George McQuinn alla fine di Gara 1 delle World Series del 1947. Page entrato al sesto inning a rilevare Frank Shea chiuderà la partita pur concedendo due punti ai Dodgers
Pee Wee Reese cerca di prendere una palla in foul colpita da Joe Dimaggio durante Gara 2 delle World Series del 1947
Snuffy Stirnweiss degli Yankees, a destra, arriva in terza base sul singolo del suo compagno di squadra Tommy Henrich nella parte bassa del primo inning di Gara 2 delle World Series del 1947. Il terza base dei Dodgers Spider Jorgensen (# 21) è in procinto di prendere l'assistenza dell'esterno destro Dixie Walker. L'arbitro è Bill McGowan
Riunione al piatto dei sei arbitri con i manager Chuck Dressen, dei New York Yankees, e Ray Blades (faccia nascosta), dei Brooklyn Dodgers, per le regole di campo prima dell'inizio di Gara 3 delle World Series del 1947 all'Ebbets Field. Il catcher Bruce Edwards dei Dodgers, a sinistra, riscalda il pitcher Joe Hatten.
Due foto che illustrano una giocata nella parte alta del primo inning di Gara 4. Tommy Henrich scivola in seconda per rompere il doppio gioco sulla battuta di Jogy Berra in prima. Nella foto sopra, Pee Wee Reese sta per ricevere la palla tirata da Jackie Robinson
Pee Wee Reese, perde la palla tirata da Robinson, in quello che doveva essere un out facile di Tommy Henrich. L'arbitro Babe Pinelli prima chiamerà Henrich out e poi salvo
Joe DiMaggio degli Yankees è eliminato in seconda mentre Ed Stanky dei Dodgers frusta la palla in prima per eliminare Billy Johnson su un veloce doppio gioco, nel primo inning di Gara 4 delle World Series del 1947. Gli Yankees avevano le basi piene con nessuno fuori, ma furono in grado di segnare solo un punto, con la base su ball a DiMaggio
Jackie Robinson elimina Yogi Berra (# 35) in prima base dopo aver raccolto la palla battuta su di lui nel terzo inning di Gara 4 delle World Series del 1947. L'arbitro è Bill McGowan
Il pitcher dei Dodgers Hal Greeg viene eliminato per toccata in terza da Bill Johnson su assistenza dell'interbase Phil Rizzuto nel quinto inning di Gara 4 delle World Series del 1947
Cookie Lavagetto ha appena colpito il doppio nella parte bassa del nono inning di Gara 4 delle World Series del 1947. La valida di Cookie realizzata con due out e due corridori in base portò a casa i due punti della vittoria dei Dodgers che erano sotto 2 a 1
Gara 4 delle World Series del 1947. I Dodgers vincono 3-2 all'ultimo inning grazie al doppio di Cookie Lavagetto. Il pitcher perdente Floyd Bevens e Joe DiMaggio rientrano nella clubhouse dopo la straziante sconfitta all'Ebbets Field
Jackie Robinson forzato in seconda sulla rimbalzante di Dixie Walker nel primo inning di Gara 6 delle World Series del 1947. Phil Rizzuto, riesce ad eliminare in seconda Robinson sull'assistenza del prima base Jack Phillips. Eddie Stanky segnò dalla terza mentre Rizzuto si fece male. A sinistra il seconda base degli Yankees Snuffy Stirnweiss. Gli yankee riuscirono a girare il doppio gioco, ma dovettero concedere un punto per farlo. Reese, che nella giocata era arrivato in terza, avrebbe poi segnato su una palla mancata
Quarto inning di Gara 6 delle World Series del 1947. La protesta dei Dodgers sul line drive di Berra che secondo loro era uscito dalla linea di foul. L'arbitro Goetz, (a sinistra) frena il furibondo Ed Stanky, seconda base dei Dodgers; Edwards (10), Reese (1) e Sukeforth (15) discutono con l'arbitro Rommel, protestando sulla sua decisione sul singolo di Berra che aveva spinto a punto A. Robinson e Henrich in terza
DiMaggio ha appena colpito la sua famosa lunga battuta al centro sinistra nella parte bassa del sesto inning di Gara 6 delle World Series del 1947. Con due potenziali punti in base e due out per i padroni di casa, la presa spettacolare al limite del fuoricampo di Al Gionfriddo smorzò la rimonta degli Yankees
La spettacolare presa di Al Gionfriddo sulla lunga battuta di Joe DiMaggio nella parte bassa del sesto inning di Gara 6 delle World Series del 1947
Da sinistra a destra, l'esterno Joe DiMaggio e il closer Joe Page dei New York Yankees ricevono le congratulazioni del general manager Larry MacPhail dopo la vittoria in Gara 7 delle World Series del 1947
La prima pagina del Daily News del 7 ottobre 1947 per la vittoria degli Yankees nelle World Series
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I sorprendenti Cleveland Indians vinsero il loro secondo pennant nel 1948 dopo aver battuto i Boston Red Sox 8 a 3, in uno spareggio per il titolo dell'American League. La vittoria impedì quella che sarebbe stata un'altra classica rivincita tra i Sox ed i loro rivali dei Boston Braves, che avevano catturato il pennant della National League con 6 partite e mezzo sui St. Louis. Benchè i Braves avessero avuto un buonissimo attacco, la maggior parte dei tifosi sperava che i Nationals si affidassero alle braccia di Johnny Sain e Warren Spahn. In realtà, venne scritto, durante la corsa al pennant, sui giornali a carattere cubitali il titolo "Spahn and Sain and two days of rain" (in seguito ad una serie in cui i due pitcher vinsero 8 partite senza nessuna sconfitta in 12 giorni e dove la pioggia fu determinante per le giornate di riposo - l'editore del Boston Post sports, Gerald V. Hern, scrisse addirittura una poesia, che alla fine i media condensarono in "Spahn and Sain and Pray for Rain") in cui sembrava di cogliere non solo l'importanza del peso dei lanciatori partenti della squadra, ma anche l'essenza della potenza dei Braves. I grandi vincitori dei Cleveland nel '48 furono il rookie mancino Gene Bearden, Bob Feller e Bob Lemon e molti ritennero che queste Series sarebbero state decise dal monte. Mercoledì 6 ottobre iniziarono le World Series al Braves Field di Boston di fronte a oltre 40000 spettatori. Bob Feller, che aveva vinto venticinque o più partite per tre volte nelle major (e ventiquattro nel 1939), e ne aveva realizzate diciannovenne nella stagione del '48 fu il partente di Gara 1. Sain, con ventiquattro partite vinte nello stesso anno, fu la scelta più ovvia per i Braves e si scontrò con il suo avversario per otto inning, in un duello incredibile a score inviolato. Poi, nella parte bassa dell'inning venne data una base su ball al catcher dei Boston, Bill Salkeld. Prontamente sostituito dal pinch-runner Phil Masi, venne spinto in seconda dal bunt di sacrificio di Mike McCormick. A Eddie Stanky fu data la base intenzionale e Sibby Sisti entrò a correre per lui. Feller tentò un pick-off sul corridore in seconda, ma l'umpire Bill Stewart chiamò "safe" sulla scivolata di Masi nel tentativo di ritoccare la seconda base. Il giocatore/manager Lou Boudreau sostenne strenuamente di averlo toccato prima che il corridore ritornasse sulla base, ma la chiamata non fu cambiata. Tommy Holmes mise a segno una valida e il corridore andò a casa base per il contestato vantaggio di 1-0. Sain tenne la parte alta del nono inning e la vittoria, nonostante avesse concesso quattro valide contro le due di Feller. In Gara 2, Lemon lanciò una shutout negli ultimi otto inning e i Cleveland pareggiarono le Series con un trionfo per 4 a 1. Lou Boudreau e Larry Doby, che era diventato il primo giocatore nero dell'American League nel luglio del 1947, batterono ciascuno un singolo, un doppio e spinsero a casa un punto per gli Indians. Le Series si spostarono al Cleveland Stadium per Gara 3 davanti ad oltre 70000 tifosi, il pubblico delle grandissime occasioni. Gene Bearden, degli Indians, continuò ad aggiungere alle sue eccezionali statistiche una vittoria per shutout, concedendo solo cinque valide ai Braves. Il ventottenne lanciatore si comportò bene su entrambi i lati del piatto piazzando anche un singolo, un doppio e segnando il primo punto (su un errore di tiro dell'interbase) per la vittoria di 2 a 0. Sabato 9 ottobre, il pubblico invase lo stadio ed oltre 80000 fans sostennero gli Indians in Gara 4. Steve Gromek fu lo straordinario partente dei Cleveland e concesse solo un punto in nove riprese ai Braves per la vittoria di 2 a 1 che mise Boston sull'orlo dell’eliminazione. I punti furono propiziati da un fuoricampo, per parte, di Larry Doby e Marv Rickert. Rickert sostituì alla fine della stagione l'esterno Jeff Heath, che aveva battuto .319 e venti home run prima di rompersi la caviglia, giocando cinque partite nelle World Series dopo essere apparso in solo tre partite nella regular season per club di Billy Southworth. Domenica 10 ottobre, sempre a Cleveland, si giocò Gara 5. Il pubblico superò tutte le migliori previsioni affluendo in 86288 allo stadio (record nella Major League) per assistere a quello che poteva essere il trionfo della squadra di casa. Boston dimostrò che non erano ancora battuti e con una straordinaria forza si rimisero in gioco vincendo la partita per 11 a 5. Spahn, che lanciò una one-hit, fu l'eroe della giornata non concedendo punti in 5 inning e 2/3 come rilievo e risultando il lanciatore vincente. Tra i cinque lanciatori utilizzati dalla squadra di casa sconfitta venne utilizzato anche il quarantaduenne Satchel Paige, leggenda delle Negro Leagues, che aveva firmato il suo primo contratto della big league con il presidente Bill Veeck degli Indians nel mese di luglio. L'apparizione di Paige, che aveva ottenuto un record di 6-1 nella regular season per i Tribe, fece di lui il primo lanciatore nero a salire sul monte in una World Series. Le Series ritornavano a Boston e lunedì 11 ottobre andò in scena Gara 6. Bob Lemon, con venti partite vinte, fu selezionato per finire il lavoro per gli Indians e rispose alla sfida lanciando per 7.1 inning aiutato dallo straordinario rilievo Bearden, per le restanti 1.2 riprese. Il risultato fu 4 a 3 per gli Indians. Bob Lemon fu doppiamente straordinario se si pensa che iniziò la sua carriera, nel 1941, con gli Indians giocando come terza base e fu l'esterno centro nella no-hitter di Feller contro gli Yankees nel 1946, anno in cui cominciò a lanciare con regolarità. Nel 1948, aveva vinto venti partite (un record che avrebbe raggiunto altre sei volte) e due successi nelle World Series. I lanciatori furono (come previsto) il fattore decisivo per Cleveland nonostante gli slump di Joe Gordon e Ken Keltner. Gordon (che aveva battuto trentadue fuoricampo, totalizzato di 124 RBI, e conseguito una media battuta di .280 nella regular season) aveva ottenuto nel Fall Classic un solo homer, due RBI e una media di .182. Keltner (con una media battuta di .297, 31 fuoricampo e 119 RBI) raccolse due miserabili singoli in ventuno at-bat (.095), non portando a casa un solo punto. Il giocatore/manager Lou Boudreau fece pienamente la sua parte contribuendo con una media di .273 per una squadra che colpì .199 contro i Braves.
I programmi delle World Series del 1948
I Cleveland Indians vincitori delle World Series del 1948
Da sinistra a destra: Bob Lemon, Eddie Robinson e Frank Bearden durante le World Series del 1948
Nelle due foto sopra i fans degli Indians all'uscita dal Cleveland Stadium durante le World Series del 1948
L'esterno del Braves Field durante le World Series del 1948
Bob Feller, a sinistra, stringe la mano a Johnny Sain, dei Boston Braves, prima dell'inizio di Gara 1 delle World Series del 1948. I due assi furono i partenti della gara d'apertura delle World Series del '48
E' raro che gli arbitri possano influenzare il risultato finale di una partita, ma questo invece accadde nelle World Series del 1948. In Gara 1, all'inizio dell'ottavo le due squadre erano ancora sullo 0-0. Nella parte bassa dell'ottavo, Feller diede la base su ball al leadoff dell'inning, Bill Salkeld. Il manager dei Braves, Billy Southworth, mise il pinch-runner Phil Masi a correre per Salkeld. Mike McCormick effettuò un bunt di sacrifico e Masi andò in seconda. Feller diede la base intenzionale a Eddie Stanky per forzare le basi. Feller a questo punto doveva affrontare Johnny Sain, il lanciatore avversario. Il pitcher degli Indians vide Masi staccato dal sacchetto e tentò un pickoff, sparando la palla all'interbase Lou Boudreau che coprì la base. Boudreau sembrò toccare Masi fuori dal sacchetto, ma l'arbitro di seconda, Bill Stewart, chiamò Masi salvo. Tommy Holmes avrebbe poi spinto a casa Masi con un singolo per l'unico punto della partita, dando ai Braves la vittoria per 1-0. Più tardi quella sera, l'Associated Press pubblicò i primi scatti della giocata in questione, mostrando chiaramente che la toccata di Boudreau era avvenuta prima che il corridore toccasse il sacco
Doppio gioco (2B-SS-1B) dei Cleveland Indians all'ottavo inning di Gara 2 delle World Series del 1948. L'arbitro di seconda è George Barr
Il manager Lou Boudreau, a destra, si congratula con il pitcher Gene Bearden dopo la vittoria di Gara 3 delle World Series del 1948
Il lanciatore Gene Bearden nello spogliatoio dopo aver vinto Gara 3 attorniato dai giornalisti
Il famoso abbraccio tra Steve Gromek, pitcher vincente, e Larry Doby, autore del fuoricampo del 2 a 1 che diede la vittoria agli Indians in Gara 4 delle World Series del 1948
Satchel Paige viene consolato dal suo compagno di squadra Eddie Robinson alla fine del settimo inning di Gara 5 delle World Series del 1948. Paige apparve soltanto in Gara 5 e lanciò solo 0,2 inning. La sua breve apparizione incluse anche un balk
Il prima base Earl Torgeson dei Braves si tuffa sul dugout degli Indians cercando di prendere il fly in foul battuto da Bob Lemon nel secondo inning di Gara 6. Il suo tentativo di prendere la palla è in competizione con un fan che ha le mani a coppa sopra il guanto di Torgeson. A guardare la giocata l'arbitro Bill Stewart e un trio di Indians in dugout. Né il prima base né il coraggioso fan ha preso la palla, che rimbalza in tribuna (vedi freccia)
Gli Indians escono dal campo dopo la vittoria in Gara 6 e la conquista del titolo del World Series del 1948
Lou Boudreau, a destra, con il presidente degli Indians Bill Veeck, al centro, nello spogliatoio a festeggiare la vittoria delle World Series del 1948
Lou Boudreau e tre membri dei Tribe nella clubhouse dopo la vittoria in Gara 6.
Nelle due foto sopra i tifosi a cornice della parata degli Indians sulle strade di Cleveland per la vittoria delle World Series del 1948
Il player-manager Lou Boudreau (in auto, a sinistra), sua moglie Della, e il proprietario degli Indians, Bill Veeck, in auto alla testa delle vetture che trasportano il resto della squadra attraverso le vie di Cleveland dopo aver vinto le World Series del 1948
Larry Doby e Dale Mitchell alla sfilata per la vittoria delle World Series del 1948
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Dopo nove stagioni di insuccessi sia con i Boston che con Brooklyn (con cui non era mai finito oltre la quinta posizione), il manager Casey Stengel finalmente aveva avuto successo nelle minor, guidando gli Oakland della Pacific Coast League al pennant nel 1948. Poco tempo dopo, fu chiamato a sostituire Bucky Harris come skipper degli Yankees in quello che sarebbe diventato l'inizio di una lungo corso ... e di un rapporto vincente. Gli Yankees di New York, che erano caduti dal primo al terzo posto sotto Harris, risposero alla nomina di Stengel vincendo il loro sedicesimo pennant dell'American League, ottenendolo in maniera drammatica. Il team di Stengel inseguiva i Boston Red Sox di una partita e ne mancavano solo due alla fine della regular season, proprio contro di loro. Quando i Boston, del manager Joe McCarthy, arrivarono allo Yankee Stadium per chiudere i giochi (a Boston era sufficiente vincere una sola partita per aggiudicarsi il pennant), gli Yankees inghiottirono gli avversari in una sweep nella classica atmosfera da "Curse of the Bambino". Nell'altra parte della città i Brooklyn Dodgers erano vicini ad essere tagliati fuori dai St. Louis Cardinals, ma riuscirono ad aggiudicarsi anche loro, drammaticamente, il titolo della National League con una sola partita di vantaggio. Gara 1 delle World Series fu giocata allo Yankee Stadium mercoledì 5 ottobre davanti a 66224 spettatori. Il rookie dei Dodgers, Don Newcombe, con un record di 17-8 nel 1949, fu il partente e fece di tutto per rovinare il debutto di Stengel. Attraverso otto inning di gioco, Newcombe mise strike out undici Yankees, non concesse nessuna base su ball, incassò solo quattro valide e nessun punto. Il lanciatore rivale Allie Reynolds non fu da meno con nove strikeout, quattro basi su ball, due valide e nessun punto. Reynolds riuscì a chiudere la parte alta del nono inning su un groundout, popup e fly ball, ma Newcombe non fu fortunato perché Tommy Henrich, degli Yankees, colpì un homer run sul lato destro del campo per la vittoria di 1 a 0. Il giorno successivo davanti a 70053 tifosi si giocò Gara 2 e i Dodgers contraccambiarono con la stessa moneta gli Yankees. Il pitcher dei Brooklyn, Preacher Roe, sconfisse il suo avversario Vic Raschi per 1 a 0 e Gil Hodges con una valida portò a casa Jackie Robinson, in seconda su un doppio, nel secondo inning. Preacher lanciò una shutout, concedendo sei valide, nessuna base su ball e tre strike out. Venerdì 7 ottobre le World Series si spostarono in casa dei Dodgers all’Ebbets Field, davanti a circa 33000 spettatori. Le tensioni continuarono con le due squadre che rimasero bloccate in una situazione di stallo di 1 a 1 fino all'ottavo inning. L'ex slugger della National League Johnny Mize, (acquistato in agosto dai New York Giants), colpì una valida, con le basi cariche, contro il partente dei Dodgers, Ralph Branca, in cima al nono inning, seguito da un singolo di Jerry Coleman contro il rilievo Jack Banta per il vantaggio degli Yankees per 3 a 1. Il pitcher degli Yankees, Joe Page, che aveva sostituito Tommy Byrne nella quarta ripresa, dopo aver lanciato per 4 innings e 2/3 senza concedere punti, aveva il compito di chiudere la parte bassa del nono inning. Page fu scosso da due fuoricampo, il primo con un out girato da Luis Olmo, che aveva colpito un solo homer per Brooklyn nella regular season, e il secondo con due out battuto da Roy Campanella. Ma non c'era nessun corridore sulle basi e Page e gli Yankees chiusero l'inning con la vittoria per 4 a 3. In Gara 4, giocata sempre al'Ebbets Field, gli Yankees fecero scendere dal monte Newcombe con tre punti nella quarta ripresa (Cliff Mapes fornì la battuta chiave con un doppio da due punti) e poi ne segnarono altri tre nel quinto, quando Bobby Brown, con le basi cariche, perforò la difesa con un triplo contro Joe Hatten. I Brooklyn rispondevano con quattro punti nel sesto inning contro Eddie Lopat. Reynolds venne in soccorso ed eliminò gli ultimi dieci battitori dei Brooklyn (con 5 strike out) e New York chiudeva l'incontro per 6 a 4, ad una vittoria dalla loro dodicesima World Series. Determinati a finire il lavoro, i Bronx Bombers gelarono tutte le velleità dei Dodgers per dire la loro in Gara 5. Gli sluggers degli Yankees colpirono inesorabilmente nei cinque dei primi sei inning, e subito costruirono un vantaggio di 10 a 2. Gil Hodges mise a segno un homer run da tre punti nel settimo per ridurre lo svantaggio dei Dodgers, ma l'ottimo lavoro del rilievo Page, al posto di Vic Raschi, non diede più alcuna opportunità ai battitori di Brooklyn. Alla fine, gli Yankees prevalsero per 10 a 6, con Coleman leader con tre RBI e Brown e DiMaggio, che raccoglievano due RBI ciascuno. "Joe D" (che aveva perso metà della stagione a causa di un infortunio, aveva comunque battuto .346 con sessantasette RBI in settantasei partite nel resto della stagione regolare) giocò tutte le Series, ma aveva ottenuto un solo fuoricampo a basi vuote nella quarta ripresa. Anche se questo era il dodicesimo titolo delle World Series per gli Yankees, fu il primo per Casey Stengel e ne sarebbero arrivati molti ancora nei prossimi anni.
Il programma delle World Series del 1949
I New York Yankees vincitori delle World Series del 1949 - Prima fila in alto, da sinistra a destra: Yogi Berra (C), Tommy Byrne (P), Cliff Mapes (OF), Hugh Casey (P), Spec Shea (P), Charlie Silvera (C), Fenton Mole (1B), Cuddles Marshall (P), Jim Delsing (OF), Joe Page (P), Ralph Houk (C), Joe DiMaggio (CF). La fila di mezzo, da sinistra a destra: Gus Mauch (trainer), Charlie Keller (OF), Gus Niarhos (C), Wally Hood (P), Jerry Coleman (2B), Bobby Brown (3B), Tommy Henrich (1B), Johnny Mize (1B), Hank Bauer (OF), Fred Sanford (P), Ralph Buxton (P), Joe Collins (1B), Vic Raschi (P). La prima fila seduti, da sinistra a destra: Bob Porterfield (P), Allie Reynolds (P), Duane Pillette (P), Johnny Lindell (OF), Phil Rizzuto (SS), Jim Turner (coach), Casey Stengel (Mgr.), Frankie Crosetti (coach), Bill Dickey (coach), Eddie Lopat (P), Billy Johnson (IF), Gene Woodling (OF), Snuffy Stirnweiss (2B). Padell (batboy), Carrieri (batboy)
Cinque pedine fondamentali degli Yankees del 1949, da sinistra a destra: Vic Raschi (P), Tommy Henrich (RF), Joe DiMaggio (CF), Allie Reynolds (P) e Yogi Berra (C)
Il commissioner A.B. (Happy) Chandler stringe la mano a Jackie Robinson, a sinistra, durante le World Series del 1949, mentre il lanciatore Don Newcombe guarda
Lo Yankee Stadium durante Gara 1 delle World Series del 1949
Tommy Henrich dei New York Yankees, a destra, viene accolto da un assistente di stadio mentre si avvicina a casa base dopo aver colpito lo walk-off home run nel nono inning per battere i Brooklyn Dodgers 1-0 nella prima partita delle World Series allo Yankee Stadium di New York. I compagni di squadra Yogi Berra (# 8) e il manager Bill Dickey (# 33), sono a casa base pronti ad accogliere Henrich. Il lanciatore dei Dodgers, Don Newcombe (# 36) rientra sconfortato nel dugout e l'arbitro Cal Hubbard osserva che Henrich tocchi il piatto
Il punto (vedre freccia) dove cadde il fuoricampo battuto da Tommy Henrich, a circa dieci file oltre la bassa recinzione dell'esterno destro dello Yankee Stadium. L'esterno dei Dodgers, Carl Furillo, sconsolato si appresta a uscire
Tommy Henrich, a sinistra, e il lanciatore Allie Reynolds festeggiano dopo la vittoria in Gara 1 delle World Series del 1949
Il preludio del primo punto degli Yankees in Gara 3 delle World Series del 1949. Mapes Cliff (# 7) è il corridore che sta correndo verso la seconda. Cliff, leadoff dell'inning, aveva ricevuto la base su ball. Coleman venne eliminato al piatto e Byrne colpì un singolo a destra del seconda base Jackie Robinson. Mapes arrivò in terza e segnò sulla volata di sacrificio a destra di Phil Rizzuto. Robinson (# 42) nel tentativo di intercettare il grounder che passa e si può vedere a destra. Reese sta coprendo la seconda e l'arbitro Cal Hubbard segue la giocata
I fan guardano dal ponte superiore del lato destro dell'Ebbets Field i New York Yankees sconfiggere i Brooklyn Dodgers 4-3 in Gara 3 delle World Series del 1949
Phil Rizzuto degli Yankees scivola in terza nel primo inning di Gara 4 delle World Series del 1949. Il terza base Eddie Miksis (# 34) sta ricevendo l'assistenza dell'esterno destro Gene Hermanski che ha raccolto la valida battuta da Tommy Henrich. A sinistra, l'arbitro Art Passarella pronto per la chiamata
Joe Page (# 11) viene congratulato dai suoi compagni di squadra dopo aver chiuso vittorioso Gara 5 delle World Series del 1949. Page subentrò a Vic Raschi nel settimo inning con i Dodgers lanciati in rimonta
La festa degli Yankees dopo la vittoria in Gara 5 e la conquista delle World Series del 1949. Da sinistra, Phil Rizzuto, Cliff Mapes, Casey Stengel, Charlie Silvera (sullo sfondo), Joe Page (primo piano), Gus Niarhos e Fred Sanford
La festa degli Yankees dopo la vittoria in Gara 5 e la conquista delle World Series del 1949. Da sinistra a destra: Ed Lopat (P), Allie Reynolds (P), Cliff Mapes (OF) e Bobby Brown (3B)
Joe DiMaggio Jr., a sinistra, abbraccia il padre Joe DiMaggio, dopo la vittoria dei New York Yankees in Gara 5 delle World Series del 1949
La prima pagina del Daily News del 10 ottobre 1949 per la vittoria degli Yankees nelle World Series
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I Philadelphia Phillies si arrampicarono sulla cima della National League, grazie alla straordinaria prestazione del lanciatore Robin Roberts, vincitore di venti partite in regular season. Roberts lanciò tre volte negli ultimi cinque giorni della stagione regolare e riuscì a inchiodare il pennant della National League. I Phillies finirono primi a due partite dai Brooklyn Dodgers con un record di 91-63. Gli avversari non erano altri che i campioni del mondo uscenti i New York Yankees, che avevano vinto per sweep sei precedenti World Series (Pirates, Cardinals, Cubs, Reds), in ventiquattro anni e catturato dodici titoli mondiali fino ad oggi. Gli Yankees avevano vinto il pennant con tre partite sui Detroit Tigers e un record di 98-56. Molti ritennero che un'altra sweep fosse scontata, ma Philadelphia era più che mai determinata a dimostrare che quelle critiche erano sbagliate. Nonostante la sua maratona, Robin Roberts era stato scelto dal manager Eddie Sawyer per la gara di apertura delle Series. I Phillies avevano una rotazione limitata a causa della perdita, avvenuta a settembre, di Curt Simmons (diciassette vittorie) arruolato nell'esercito per la guerra in Corea e i ricorrenti infortuni ai lanciatori rookie Bob Miller e Bubba Church. Lo skipper dei Philly però scioccò tutti per la nomina in Gara 1 di un trentatreenne lanciatore destro di nome Jim Konstanty, che non aveva mai fatto una partita da partente durante tutta la regular season del 1950. Tuttavia, era apparso in settantaquattro partite come rilievo ottenendo un record di 16-7, con 22 salvezze e una media ERA di 2.66. Konstanty era fiducioso e sicuramente pronto a raccogliere la sfida. Gara 1 si giocò il 4 ottobre allo Shibe Park di Philadelphia, davanti a più di 30000 spettatori. Konstanty lanciò una superba partita contro i campioni dell'American League pur consentendo un solo punto e quattro valide in otto inning. Purtroppo per i Phillies, Vic Raschi concesse solo due valide e la partita terminò con una shutout per 1 a 0. Si giocò il giorno successivo e Roberts era ben riposato e pronto per Gara 2. All'asso dei Philadelphia, il manager degli Yankees Stengel oppose il lanciatore destro Allie Reynolds. I due pitcher diedero battaglia giocando un'altra partita dal bassissimo punteggio ed in equilibrio; alla fine del nono inning erano ancora in parità sull'1 a 1. Fino ad ora, nelle due partite giocate, vi era stato un totale di tre punti segnati, con i lanciatori che chiaramente avevano dominato le gare, con grande sgomento della folla. Ci pensò Joe DiMaggio a rompere l'equilibrio, quando si presentò come leadoff nel decimo inning, colpendo un fuoricampo per il trionfo degli Yankees per 2 a 1. La situazione era drammatica con due partite a zero, i Phillies erano alla disperata ricerca di un vantaggio sul monte. Gara 3 venne giocata allo Yankee Stadium il 6 ottobre davanti al gran pubblico di sempre, composto da 64505 spettatori. Il manager dei Phillies volle iniziare con un improbabile eroe di nome Ken Heintzelman (con diciassette vittorie per i Phillies nel 1949, ma con un umile 3-9 nel 1950). Nonostante le sue statistiche nella stagione regolare, il mancino iniziò splendidamente in Gara 3 contro Eddie Lopat ed era in vantaggio per 2 a 1 alla fine del settimo inning. Dopo aver messo strikeout i primi due Yankees, Heintzelman perse il controllo e diede la base su ball a tre battitori consecutivi. Il manager Sawyer vide che era tempo di fare un cambio e lo sostituì con Konstanty. Bobby Brown, colpì una rimbalzante sull'interbase dei Phillies, Granny Hamner. Il difensore commise un errore e il corridore in terza segnò il punto del pareggio. Ad avversari come gli Yankees non si potevano concedere questi regali perché ne avrebbero approfittato immediatamente e infatti al nono Jerry Coleman colpì il valido per la vittoria del 3 a 2. Pur essendo sul punto di un'altra sweep degli Yankees, i Phillies avevano tenuto il passo con gli eterni campioni e perso solamente per un punto nelle tre consecutive decisioni (il più stretto risultato di qualsiasi concorrente nelle precedenti World Series dei New York). I loro sforzi, tuttavia, furono vani, quando Casey Stengel schierò come partente un giovane super talento in Gara 4. Il suo nome era Whitey Ford, un rookie che aveva ottenuto un record di 9-1 durante la regular season, dopo essere stato chiamato dai Kansas City nell'American Association. Dopo che il compagno di squadra Yogi Berra aveva trascinato gli Yankees in attacco con un singolo e un homerun, Ford era riuscito a gelare l'attacco avversario arrivando al nono inning con un vantaggio di 5 a 0. La shutout sembrava inevitabile per Ford ma Andy Seminick colpì una volata sull'esterno sinistro Gene Woodling che fece cadere la palla e due corridori dei Phillies segnarono. Reynolds entrò ed ottenne l'ultimo out, chiudendo l'incontro per 5 a 2. Gli Yankees avevano battuto Philadelphia in quattro partite e potevano festeggiare l'ennesimo titolo delle World Series. Woodling, che fu il leader della battuta delle World Series, assieme al suo avversario Granny Hamner con una media di .429, era sconvolto per la sua incapacità di non aver protetto la shutout. Ford invece era meno preoccupato e felice per la vittoria (che sarebbe stata la prima di molti altre nel Fall Classic). In effetti, l'asso più recente degli Yankees sarebbe andato ad ottenere diversi record nelle future World Series. "The Chairman of the Board", come sarà più tardi chiamato detiene ancora oggi il record del maggior numero di vittorie (dieci) e del maggior numero di strikeout (novantaquattro) della storia delle World Series.
I programmi delle World Series del 1950
I New York Yankees vincitori delle World Series del 1950 - Prima fila in alto, da sinistra a destra: Tommy Byrne (P), Cliff Mapes (OF), Hank Workman (1B), Fred Sanford (P), Tom Ferrick (P), Yogi Berra (C), Joe Page (P), Ralph Houk (C), Joe DiMaggio (CF), Allie Reynolds (P), Vic Raschi (P). La fila di mezzo, da sinistra a destra: Gus Mauch (trainer), Bob Porterfield (P), Wally Hood (P), Dave Madison (P), Jerry Coleman (2B), Bobby Brown (3B), Tommy Henrich (1B), Hank Bauer (OF), Joe Collins (1B), Lew Burdette (P), Joe Ostrowski (P), Ernie Nevel (P), Johnny Hopp (UP). La prima fila seduti, da sinistra a destra: Whitey Ford (P), Phil Rizzuto (SS), Billy Martin (2B), Ed Lopat (P), Jim Turner, Frank Crosetti (SS), Casey Stengel (Mgr.), Bill Dickey (coach), Jackie Jensen (OF), Billy Johnson (3B), Gene Woodling (LF), Charley Silvera (C), Johnny Mize (1B). Seduti a terra: Bert Padell (batboy), Joseph Carrieri (botboy)
Yogi Berra e Joe DiMaggio sorridenti nella clubhouse dopo una partita delle World Series del 1950
Il manager Yankees, Casey Stengel, il Commissioner Happy Chandler e il manager dei Phillies, Eddie Sawyer, prima di Gara 1 delle World Series del 1950
Bobby Brown degli Yankees tocca casa base per segnare nel 4° inning l'unico punto di Gara 1 delle World Series del 1950, e sconfiggere i Phillies, allo Shibe Park di Philadelphia, 1-0
Da sinistra a destra: Allie Reynolds, Bobby Brown, Joe DiMaggio, Gene Woodling e Gerry Coleman, dopo la vittoria in Gara 2 delle World Series del 1950. DiMaggio mise a segno il fuoricampo solitario al 10° inning e vincere 2 a 1
L'esterno dello Yankee Stadium con la folla incolonnata in attesa di entrare per Gara 3 delle World Series del 1950
I due partenti, Allye Reynolds degli Yankees, a sinistra, e Robin Roberts dei Phillies si tringono la mano prima di Gara 2 delle World Series del 1950
La stretta di mano tra il manager Eddie Sawyer dei Phillies, a sinistra, e Casey Stengel, manger degli Yankees, prima di Gara 3 delle World Series del 1950
Yogi Berra colpisce una palla a terra nel quarto inning di Gara 3 delle World Series del 1950
Due foto in successione che fissano l'importante giocata degli Yankees per evitare il possibile punto del sorpasso dei Phillies. Yogi Berra attende l'assistenza al piatto del prima base Joe Collins per eliminare Granny Hamner dei Phillies che sta correndo verso casa nel nono inning di Gara 3 delle World Series del 1950
L'umpire Dusty Boggess alza il braccio destro per chiamare l'out, dopo che Yogi Berra ha toccato Granny Hamner al piatto. Berra è pronto a tirare in prima per tenere il corridore dei Phillies sulla base
Il manager Casey Stengel, a destra, esulta con il pitcher vincente, Whitey Ford, dopo aver vinto Gara 4 e il titolo delle World Series del 1950
La prima pagina del Daily News del 9 ottobre 1950 per la vittoria degli Yankees nelle World Series
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La stagione del '51 fu definita da alcuni come "The Season of Change", perchè vide il naturale ritiro di molti veterani superstar e l'entrata nel gioco di una nuova generazione di talenti. Molti dei giocatori dai nomi famosi che avevano giocato negli ultimi due decenni erano vicini alla fine delle loro carriere e gli spazi vuoti nei line-up dovevano essere riempiti da giocatori dello stesso calibro. Fortunatamente per i dirigenti (e i fans), non vi era alcuna carenza di intraprendenti talenti provenienti dalle varie farm di tutte le League. Diversi nuovi rookies fecero la loro apparizione sulla scena inclusi un giovane switch-hitter di nome Mickey Mantle e un giocatore fenomenale di nome Willie Mays. Il diciannovenne Mantle era stato chiamato nella big league degli Yankees dalla franchigia dei Kansas City e colpì tredici home run in novantasei partite. Mays era stato chiamato alla fine di maggio dai Giants dal loro team di Minneapolis (dove aveva battuto .477) e il ventenne rispose con venti homer. Sembrava giusto che nel loro primo anno professionistico, i due futuri Hall of Famer si trovassero a competere l'uno contro l'altro nelle partite più importanti dell'anno, le World Series del 1951. I Giants avevano con forza spianato la loro strada verso il Fall Classic ed erano determinati a detronizzare i campioni del mondo, eterni rivali della città di New York. Il manager del team, Leo Durocher, li aveva trascinati a vincere il pennant della National League dopo aver recuperato 13 partite e mezza sui Brooklyn Dodgers in un finale drammatico. Tutto ebbe inizio il 12 agosto, con i Giants che si aggiudicarono sedici partite consecutive, ottenendo un record di trentasette vittorie nei loro ultimi quarantaquattro game, raggiungendo così i Brooklyn, al primo posto della National League. Per determinare il vincitore del pennant si giocarono una serie di tre partite di playoff. Con una vittoria a testa si dovette giocare la terza partita che sarà ricordata nella storia come "Shot Heard 'Round the World" (frase presa in prestito dalla guerra civile americana), uno degli episodi più famosi nella storia della Major League Baseball. E' il termine che venne dato al fuoricampo da tre punti che chiuse l'interminabile partita e che venne colpito dall'esterno dei New York Giants, Bobby Thomson, contro il lanciatore dei Brooklyn Dodgers Ralph Branca al Polo Grounds il 3 ottobre del 1951. I Giants, sotto nella parte bassa del nono inning per 4 a 1, vinsero 5 a 4 sconfiggendo i Dodgers. I vincitori dell'American League erano gli eterni Yankees che si erano aggiudicati il pennant con un record di 98-56, lasciando i Cleveland Indians a cinque partite. Con i Brooklyn fuori, i Giants volevano dimostrare, contro gli Yankees, che il loro team era veramente la "squadra di baseball di New York". Gara 1 delle World Series venne giocata il giorno successivo alla partita di playoff che aveva designato la sfidante degli Yankees. Lo Yankee Stadium era affollato all'inverosimile, con 65673 spettatori pronti a godersi le ennesime "subway series". I Giants sull'onda del grandissima vittoria sui Dodgers misero le mani anche sulla partita di apertura, sconfiggendo gli Yankees per 5 a 1. Il pitcher Dave Koslo, dei Giants, concesse agli Yankees appena sette valide e l'interbase Alvin Dark lo aiutò colpendo un fuoricampo da tre punti. Monte Irvin fu l'MVP della partita, colpendo tre singoli, un triplo e rubando casa base, per la prima volata nelle Series, dopo che Bob Meusel degli Yankees lo aveva fatto nel 1928. Venerdì 5 ottobre si giocò Gara 2. Eddie Lopat riportò il suo team in corsa lanciando per nove riprese, concedendo solo cinque valide, e battendo anche un RBI per la vittoria degli Yankees per 3 a 1. Ma, l'episodio più grande di Gara 2 fu un infortunio devastante che segnò i New York Yankees per gli anni a venire. Willie Mays come leadoff dell'inizio del quinto inning colpì una volata sul centro destra che doveva essere una facile presa. L'esterno centro Joe DiMaggio si mosse per prendere la palla, mentre Mickey Mantle si era lanciato pure lui nella stessa presa. Secondo diverse fonti, il manager degli Yankees, Casey Stengel, aveva incaricato Mantle di "andare su tutto quello che poteva prendere" perchè "Joe D" era oramai al crepuscolo della sua carriera. Il velocissimo diciannovenne si fermò all'ultimo secondo per evitare la collisione, nel momento in cui DiMaggio prendeva la palla, mettendo male il piede sul coperchio di legno di una presa di drenaggio. Gli si piegò il ginocchio e fu costretto ad abbandonare le Series. Da questo momento iniziarono i problemi alle gambe che tormentarono Mantle per il resto dei suoi diciotto anni di carriera. Gara 3 venne giocata al Polo Grounds sabato 6 ottobre. Non successe granchè per 4 inning e ½, con i Giants in fragile vantaggio per 1 a 0. Ma tutto ciò sarebbe cambiato con i Giants che sfruttarono un errore cruciale dei loro rivali. Con un out nel quinto, Eddie Starky riuscì a prendere una base su ball contro il veterano delle Series, Vic Raschi. Gli Yankees, pensando che i Giants erano in procinto di giocare un "hit-and-run", "run-and-hit" o "straight steal", chiamarono un pitchout e il catcher Yogi Berra rispose con un perfetto tiro all'interbase Phil Rizzuto che impiegò un sacco di tempo per prendere Stanky. Tuttavia, il veterano scivolando portò via la palla dalle mani di Rizzuto e corse in terza. Invece di due out e nessuno in base, Stanky stava fermo in terza con un solo out. Alvin Dark colpì un singolo portando a punto Stanky e Whitey Lockman diede il colpo finale, con un fuoricampo da tre per la vittoria di 6 a 2. Con due partite a una di vantaggio nelle Series e avendo Gara 4 e 5 ancora in casa, i Giants erano in una posizione privilegiata. Il loro slancio ne risentì a causa della pioggia che fece slittare Gara 4 di un giorno. Il maltempo aveva permesso agli Yankees di far riposare ulteriormente il lanciatore perdente di Gara 1, Allie Reynolds, e i Bombers risposero vincendo per 6 a 2 contro Sal Maglie. "Joe D" aveva battuto il suo ottavo (e ultimo) fuoricampo nelle World Series e gli Yankees erano tornati in attività. La vittoria di Reynolds ispirò i soi compagni "pinstripes" che schiacciarono i Giants con un perentorio 13 a 1 in Gara 5. L'interno utility degli Yankees Gil McDougald, che si alternava tra la seconda e la terza per il team di Stengel, inchiodò un grand slam nel terzo inning contro Larry Jansen. Il razzo, che rompeva il pareggio di 1 a 1, era il terzo grand slam che veniva battuto nelle World Series (Elmer Smith dei Cleveland nel 1920 e Tony Lazzeri degli Yankees nel 1936). Gara 6 fu caratterizzata da nervosismo e tensione con un esito incerto fino alla fine e entrambe le squadre corsero in un testa a testa per oltre cinque inning. Con le basi cariche e due out nel sesto, Hank Bauer, esterno degli Yankees, si presentò al piatto contro Dave Koslo alla ricerca di rompere il pareggio. Per Bauer, era l'occasione perfetta per scrollarsi di dosso la sua disperazione nelle World Series. In trentotto precedenti apparizioni alla battuta nel Fall Classic, Bauer aveva raccolto solo cinque valide (tutti singoli), con una media battuta di .132 nelle Series e un solo RBI in una gara di postseason. Questa volta l'ex Marines c'entrò l'obiettivo a pieni voti colpendo un triplo. Poi nel nono, con i Giants ad un solo punto e con il potenziale corridore in seconda e due out, eseguì una corsa straordinaria per catturare un line del pinch-hitter Sal Yvars chiudendo la partita con un clamoroso 4 a 3 e consegnare agli Yankees la vittoria. Ancora una volta, gli Yankees avevano eliminato la "Cenerentola" della stagione anche se le Series erano state niente al confronto dei playoff della National League in termini di momenti memorabili ("The Giants Win The Pennant!"), era stato un finale dolce per alcuni e un nuovo inizio per altri; Gara 6 era stata l'ultima partita della Major League per lo "Yankee Clipper" Joe DiMaggio, che stava per ritirarsi all'età di trentasei anni. Mantle apparve in altre undici World Series e Mays avrebbe giocato nel Fall Classic per altre tre volte. Gli Yankees avevano un record di 14-4 nelle loro apparizioni nelle World Series e il 1951 segnò l'inizio di quella che sarebbe diventata la loro dinastia.
I programmi delle World Series del 1951
I New York Yankees vincitori delle World Series del 1951
Joe DiMaggio e Mickey Mantle nel 1951
I due rookies, Mickey Mantle e Willie Mays, prima dell'inizio delle World Series del 1951
Monte Irvin, dei Giants, scivola salvo dopo aver rubato casa base nel 1° inning di Gara 1 delle World Series del 1951 allo Yankee Stadium
I due lanciatori partenti Eddie Lopat, degli Yankees, e Larry Jansen, dei Giants, si stringono la mano prima dell'inizio di Gara 2 delle World Series del 1951
Una presa dell'esterno sinistro durantre Gara 2 delle World Series del 1951 allo Yankee Stadium
Joe DiMaggio colpisce il fuoricampo al 5° inning di Gara 4 delle World Series del 1951 al Polo Grounds
Joe DiMaggio attraversa casa base dopo aver battuto il fuoricampo al 5° inning di Gara 4 delle World Series del 1951. Yogi Berra, che si trovava in prima, si congratula con DiMaggio mentre Gene Woodling (# 14) si appresta a battere
Joe DiMaggio viene accolto dalla panchina in festa, dopo aver colpito il fuoricampo al 5° inning di Gara 4 delle World Series del 1951
Il pitcher partente Allie Reynolds con Joe DiMaggio, dopo la vittoria in Gara 4 delle World Series del 1951
Terzo inning di Gara 5 delle World Series del 1951: Gil McDougald, alla battuta, dopo aver colpito un grand slam. Diventa il primo rookie a colpire un grand slam in una World Series
Gil MacDougald viene accolto dalla panchina in festa dopo aver colpito il grand slam in Gara 5 delle World Series del 1951
Da sinistra a destra, Phil Rizzuto, Ed Lopat e Gil MacDougald dopo Gara 5 delle World Series del 1951. Ed Lopat, ha vinto la sua seconda partita delle Series, e il rookie Gil MacDougald ha colpito il grand slam
Hank Bauer, con le basi piene e due out, colpisce il triplo al 6° inning di Gara 6 delle World Series del 1951, per rompere il pareggio di 1-1 e portare gli Yankees in vantaggio
Hank Bauer abbraccia il compagno di squadra Joe DiMaggio, dopo la vittoria in Gara 6 delle World Series del 1951
Casey Stengel si congratula con Hank Bauer dopo Gara 6 delle World Series del 1951
La prima pagina del Daily News dell'11 ottobre 1951 per la vittoria degli Yankees nelle World Series
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In quello che sembrava un esito prevedibile, i New York Yankees ritornarono a disputare le loro diciannovesime World Series contro uno dei rivali cittadini, i Brooklyn Dodgers. I Bronx Bombers avevano eliminato l'anno prima la "Cinderella" della stagione, i Giants, ed erano determinati a conservare il loro titolo come il re delle squadre di baseball della "Big Apple". Gli Yankees, sotto la direzione di Casey Stengel, si erano aggiudicati il pennant dell'American League davanti ai Cleveland Indians di due partite, con un record di 95-59. I cugini di Brooklyn si erano imposti, a loro volta, sull'altra squadra di New York, i Giants, con 4 partite e ½ di vantaggio e un record di 96-57. I Dodgers di Charlie Dressen erano arrabbiati per il pesante favoritismo che gli Yankees avevano ricevuto dalla stampa e per il fatto che molti fans avevano già incoronato i loro avversari campioni del mondo prima ancora che il primo lancio fosse effettuato. Mercoledì 1 ottobre si giocò Gara 1 all'Ebbets Field davanti a più di 34000 spettatori. La frustrazione dei Dodgers si trasformò in una meritata e ispirata vittoria per 4 a 2. Joe Black, il partente dei Dodgers, che aveva un record in stagione di 15-4, giocando in 56 partite e terminandone 41 con 15 salvezze, concesse solo sei valide in nove riprese. Jackie Robinson, Duke Snider e Pee Wee Reese supportarono in attacco lo sforzo del debuttante rookie con un fuoricampo ciascuno. Forse ora la stampa avrebbe dovuto dare il giusto rispetto ai Dodgers perché in Gara 1 avevano dimostrato di non essere secondi a nessuno e avevano fatto, soprattutto, una dichiarazione agli Yankees che ogni partita sarebbe stata una battaglia. Il giorno successivo si giocò Gara 2, sempre in casa dei Dodgers. L'uomo partita fu Billy Martin che mise i Dodgers al loro posto con un singolo e un fuoricampo, per un totale di 4 RBI, aiutando il veterano pitcher Vic Raschi, autore di una prova maiuscola, a vincere per 7 a 1. Il 3 ottobre le Series si spostarono allo Yankee Stadium di fronte al solito numerosissimo pubblico che per l'occasione contava 66698 fan. Per non essere da meno, i Dodgers tornarono a battere gli Yankees grazie alla prestazione del trentaseienne pitcher Preacher Roe, che pur concedendo due fuoricampo lanciò nove inning vincendo per 5 a 3. Ancora una volta, nelle Series i lanciatori sembravano essere l'unico fattore decisivo. Sabato 4 ottobre andò in scena Gara 4 e il pubblico delle grandi occasioni toccò le 71787 presenze. Il pitcher degli Yankees, Allie Reynolds, riuscì ad aver ragione dopo nove riprese, ottenendo 10 strikeout e mantenendo un vantaggio risicato di 2 a 0, che riportava i padroni di casa in parità di due partite a testa. Le Series continuarono il giorno successivo con Gara 5. Il lanciatore dei Dodgers Carl Erskine rispondeva con una vittoria per 6 a 5 dopo undici inning. L'asso dei Brooklyn concesse solo cinque valide e tutti i cinque punti nel quinto inning. Duke Snider, che otterrà quattro homer e otto RBI nelle Series, colpì un homer da due punti nel quinto per contrastare il fuoricampo da tre eseguito da Johnny Mize, degli Yankees, nella parte bassa dell'inning. Lunedì sei ottobre si ritornò all'Ebbets Field per disputare Gara 6. I due pitcher Vic Raschi e Billy Loes tennero a zero i rispettivi attacchi per 5 inning e ½ . Loes prese il sopravvento però, quando Snider colpì un fuoricampo di Raschi nella tribuna a destra portando i Dodgers in vantaggio di un punto. Purtroppo per i fan dei Brooklyn, l'uno a zero svanì immediatamente nella parte superiore del settimo, quando Yogi Berra con un fuoricampo pareggiò l'incontro. Ci pensò Raschi con un singolo nello stesso inning a portare in vantaggio gli Yankees spingendo a punto Gene Woodling. Fu Mickey Mantle a mantenere in vita tale slancio nell'ottavo inning con un homer (il primo di molti) e portare il parziale su 3 a 1. Raschi, grazie al vantaggio appena ottenuto potè lavorare con una certa tranquillità, eliminando il primo Dodgers in fondo allo stesso inning inning, ma l'irrefrenabile Snider mise a segno un altro home run. Poi George Shuba colpì un doppio con due out e Allie Reynolds entrò come rilievo. Reynolds, che aveva vinto venti partite nel 1952, mise strikeout Roy Campanella e chiuse l'inning senza altri danni. Al nono inning concesse solo una base su ball a Carl Furillo, portando alla vittoria gli Yankees per 3 a 2. Le Series erano nuovamente in parità e i Dodgers avevano perso la loro occasione per strappare il titolo ai loro avversari che al contrario erano pronti a cercare di finire il lavoro e aggiungere ancora un altro World Championship al loro medagliere. Con un'insolita, ma indiscutibile mossa Casey Stengel iniziò con il pitcher Eddie Lopat che era risultato il perdente in Gara 3. Affrontava Joe Black, vincente in Gara 1 e sconfitto in Gara 4. Gli Yankees andarono in vantaggio all'inizio del quarto inning con un punto segnato da Phil Rizzuto su singolo di Johnny Mize. Il veterano degli Yankees, disturbato da problemi alla spalla, aveva vinto solo dieci partite nel '52 (dopo essere andato 21-9 nel '51), riempì le basi nella parte bassa dello stesso inning con zero out e fu rilevato da Allie Reynolds che nulla potè contro Gil Hodges, autore di una volata di sacrificio per il pareggio dei Dodgers. Al quinto gli Yankees tornarono in vantaggio con un homer di Gene Woodling e i Brooklyn risposero prontamente, nello stesso inning, con una valida di Pee Wee Reese che portò a punto Billy Cox. Mickey Mantle all'inizio della sesta ripresa mise a segno il fuoricampo del 3 a 2 e Joe Black fu costretto a lasciare a Preacher Roe. Ancora Mickey Mantle fu l'autore del quarto punto degli Yankees battendo valido e facendo segnare Gil McDougald. Nella parte bassa del settimo i Dodgers tentarono la rimonta riempiendo le basi con un out e gli Yankees, anticipando un disastro, chiamarono dal bullpen Bob Kuzava. Il mancino eliminò Snider con un fly sul terza base. La situazione era di due out e basi piene mentre nel box di battuta entrava Jackie Robinson. Con il conteggio di 3 a 2, Robinson colpì in pop-up sul monte. Kuzava appariva confuso sulla localizzazione della palla e il prima base Joe Collins, l'uomo in grado di fare il gioco, perse di vista la palla. Nel frattempo, due dei corridori dei Dodger attraversarono il piatto e il terzo stava per raggiungerlo. Il seconda base Billy Martin, che era corso pure lui verso il monte rapidamente si accorse della situazione drammatica e fece un miracolo catturando la palla ad alcuni centimetri da terra. La presa fenomenale, non solo pose fine alla possibilità di un ritorno dei Dodgers, ma sigillò anche inevitabilmente la vittoria delle Series per i campioni uscenti. Nonostante i migliori sforzi, i "Bums from Brooklyn" sentirono pesare il loro nickname, quando Kuzava riuscì a tenere sotto controllo le loro mazze fino alla fine dell'incontro. La perdita fu particolarmente devastante per i Dodgers, dopo aver vinto Gara 1, 3 e 5, mentre quest'ultimo trionfo per 4 a 2 permetteva a Stengel di eguagliare il record di Joe McCarthy di dirigere una squadra in quattro World Series consecutive.
I programmi delle World Series del 1952
I New York Yankees vincitori delle World Series del 1952 - Prima fila in alto, da sinistra a destra: Loren Babe (3B), Rae Scarborough (P), Mickey Mantle (CF), Hank Bauer (RF), Ralph Houk (C), Ed Lopat (P), Allie Reynolds (P), Joe Collins (1B). La fila di mezzo, da sinistra a destra: Gus Mauch (trainer), Charlie Keller (OF), Jim Brideweser (SS), Bill Miller (P), Tom Gorman (P), Ewell Blackwell(P), Bob Kuzava (P), Johnny Sain (P), Gil McDougald (3B), Joe Ostrowski (P), Vic Raschi (P). La prima fila seduti, da sinistra a destra: Yogi Berra (C), Phil Rizzuto (SS), Billy Martin (2B), Johnny Mize (1B), Irv Noren (UT), Frankie Crosetti (coach), Casey Stengel (Mgr.), Bill Dickey (coach), Jim Turner (coach), Jim McDonald(P), Gene Woodling (LF), Charlie Sivera (C), Joe Carieri (bat boy), Manzidelis (bat boy)
Joe DiMaggio, ritiratosi l'anno precdente, mentre assiste alle partite delle World Series del 1952
I due manager, Casey Stengel e Charlie Dressen, incrociano scaramanticamente le dita prima dell'inizio delle World Series del 1952
Gene Woodling, degli Yankees, scivola e segna sulla volata di Hank Bauer nell'8° inning di Gara 1 delle World Series del 1952. L'arbitro di casa base Babe Pinelli osserva la giocata mentre il ricevitore dei Dodgers Roy Campanella si sposta per fermare il tiro dell'esterno centro, Duke Snider, a casa
Duke Snider, dei Dodgers, mentre effettua la straordinaria sul line lungo battuto da Yogi Berra nel 4° inning di Gara 4 delle World Series del 1952
La sequenza del fuoricampo da tre punti di Johnny Mize al 5° inning di Gara 5 delle World Series del 1952. In alto a destra Carl Furillo (# 6) guarda sconsolato la palla che cade tra il pubblico. Mize viene congratulato a casa de Gil McDougald (# 12) e Yogi Berra. A destra di spalle Phil Rizzuto (# 10) mentre Mize viene festeggiato dalla panchina Yankees. Il fuoricampo fu la sua 2000a valida in Major League
Il primo fuoricampo di Mickey Mantle nell'8° inning di Gara 6 delle World Series del 1952
Roy Campanella, dei Brooklyn Dodgers, effettua il bunt per caricare le basi nel 4° inning di Gara 7 delle World Series del 1952. Da questa situazione i Dodgers segneranno il punto del pareggio con una volata di sacrificio di Gil Hodges
Billy Martin effettua l'incredibile presa del pop battuto da Jackie Robinson nel 7° inning di Gara 7 per il terzo out che chiuse ogni velleità dei Dodgers
La festa in campo dopo l'out finale di Gara 7 delle World Series del 1952. Yogi Berra abbraccia Bob Kuzava mentre accorrono gli altri giocatori Yankees
Yogi Berra salta sulle spalle del lanciatore Bob Kuzava dopo l'ultimo out di Gara 7 delle World Series del 1952, all'Ebbets Field
Billy Martin riceve le congratulazioni di Casey Stengel, dopo la sua straordinaria presa in Gara 7 delle World Series del 1952. Accanto i compagni di squadra Phil Rizzuto (alla sua destra), Mickey Mantle e Yogi Berra, a sinistra
Da sinistra a destra, Mickey Mantle, Bob Kuzava e Gene Woodling festeggiano con altri compagni la vittoria nelle World Series del 1952
La prima pagina del Daily News dell'8 ottobre 1952 per la vittoria degli Yankees nelle World Series
"Gli Yankees non mi pagano per vincere ogni giorno, solo due su tre" - Casey Stengel, manager dei New York Yankees |
In un classico rematch dell'anno precedente, i "Bronx Bombers" e i "Bums from Brooklyn", tornarono per un'altra "Subway Series". Gli Yankees erano stati in bilico per il loro quarto titolo consecutivo di campioni del mondo e i Dodgers erano pronti per la vendetta. Brooklyn aveva tentato in tutti i modi di scalzare gli Yankees dal trono e in gara 7 c'era quasi riuscita se non fosse stata per la presa miracolosa di Billy Martin che aveva interrotto la rimonta tardiva dell'inning. Molti pensavano che questo fosse il loro anno con il pitching staff che era diventato grande durante la regular season. Carl Erskine leader della rotation con venti vittorie, Russ Meyer aveva terminato con 15-5 e Billy Loes vantava un record di 14-8. Preacher Roe ottenne un 11-3 complessivo, portando la sua performance negli ultimi tre anni a 44-8 e Clem Labine che aveva vinto dieci partite come rilievo in undici uscite complessive. I veterani non erano gli unici che contribuirono al successo dei Dodgers ma fu fondamentale anche l'apporto dei lanciatori rookie Johnny Podres e Bob Milliken che assieme totalizzarono un record di 17-8. Questo solido lineup sul monte permise alla squadra di Charlie Dressen di vincere il pennant della National League con tredici incredibili partite sui nuovi Braves, accasatisi a Milwaukee. L'American League del '53 era stata rappresentata dal tipico team degli Yankees, caratterizzato dalle ottime prestazioni su entrambi i lati del piatto per tutta la stagione regolare. Assieme, Yogi Berra (che aveva colpito .296) e Mickey Mantle (che aveva battuto .295), totalizzarono duecento RBI e Gene Woodling (.306) con Hank Bauer (.304) furono i leader del lineup in battuta. I cinque lanciatori della rotation degli Yankees andarono ancora meglio con un record di 74-30. Whitey Ford, che era tornato dal servizio militare, aveva ottenuto il record personale di diciotto vittorie ed il veterano Eddie Lopat, era in cima alla classifica con un 2.43 di ERA. Gli Yankees avevano vinto il pennant davanti ai Cleveland Indians di sette partite. Le Series iniziarono il 30 settembre allo Yankee Stadium di fronte a 69734 tifosi. Gara 1 del '53 cominciò come Gara 7 del '52 che si era conclusa con Billy Martin che aveva smorzato il vento alle vele spiegate dei Dodgers. La seconda base inchiodò un triplo da tre punti nel primo inning, continuando a raccogliere altre due valide per la vittoria degli Yankeees nella gara di apertura per 9 a 5. Fuoricampo da un punto per entrambe le squadre di Berra e Joe Collins per gli Yankees, e di Jim Gilliam, Gil Hodges e George Shuba per i Dodgers. Una nota di cronaca, il fuoricampo di Shuba, entrato come pinch hitter, fu il primo "pinch homer" di un giocatore della National League nella storia delle World Series, ma il record fece ben poco per lenire il dolore dei Brooklyn. Il giorno successivo, Billy Martin continuò a colpire il pitchers dei Dodgers in Gara 2, pareggiando la partita con un fuoricampo nel settimo inning. Mantle, inoltre, contribuì a incrementare le sue statistiche post-season con un fuoricampo da due punti che aiutò il partente degli Yankees, Eddie Lopat, a vincere per 4 a 2 sul pitcher avversario Preacher Roe. Gara 3, con gli Yankees in vantaggio di due partite, si trasferì all'Ebbets Field; la casa dei Brooklyn. Le cose cambiarono drammaticamente in Gara 3, con i Dodgers che superarono gli Yankees grazie al braccio fenomenale di Carl Erskine. L'ace leader dei Brooklyn stabilì un record delle World Series con quattordici strikeout (quattro contro Mantle) e l'MVP Roy Campanella finì il lavoro con un homer rompendo il pareggio nell'ottavo inning che portò Brooklyn alla vittoria per 3 a 2. La battuta fu il fattore decisivo dei Dodgers in Gara 4, con il sempre presente Duke Snider che contribuì con due doppi e un homerun, aiutato da Gilliam che ne colpì tre di doppi, per la seconda vittoria dei Brooklyn per 7 a 3. Purtroppo, questo fu tutto ciò che poterono raccogliere e gli Yankees opposero poca resistenza per il resto della gara. Il 4 ottobre, sempre all'Ebbets Field, andò in scena Gara 5. Ancora una volta la partita appartenne a Billy Martin e a Mickey Mantle, che spedirono la palla fuori dal ballpark per l'11 a 7 finale, con l'homer run di Mantle da quattro punti che diventò il quarto grand slam nella storia delle World Series. Il 5 ottobre, le Series si spostarono nuovamente in casa degli Yankees. Gara 6 fu la partita dei closer, fortemente e incredibilmente drammatica, con Billy Martin che sancì la sua seconda vittoria delle Series battendo la valida vincente del risultato finale di 4 a 3. Il combattivo seconda base aveva colpito dodici valide (un record), otto RBI e una sbalorditiva media battuta di .500 contro i Dodgers che avevano perso le Series per la settima volta in sette apparizioni. Gli Yankees d'altra parte, avevano stabilito un record con il quinto titolo consecutivo, centrando sedici delle venti apparizioni alle World Series e si erano tenuti il trofeo nella clubhouse dell'American League per il quinto anno consecutivo.
I programmi delle World Series del 1953
I New York Yankees vincitori delle World Series del 1953 - Prima fila in alto, da sinistra a destra: Johnny Mize (1B), Ed Lopat (P), Andy Caray (3B), Mickey Mantle (CF), Hank Bauer (RF), Ralph Houk (C), Johnny Sain (P), Don Bollweg (1B), Allie Reynolds (P), Joe Collins (1B). La fila di mezzo, da sinistra a destra: Gus Mauch (trainer), Jim McDonald (P), Willie Miranda (SS), Jerry Coleman (IF), Lefty Kuzava (P), Bill Miller (P), Tom Gorman (P), Bill Renna (OF), Gus Triandos (UP, Vic Raschi (P). La prima fila seduti, da sinistra a destra: Art Schallock (P), Whitey Ford (P), Billy Martin (2B), Phil Rizzuto (SS), Yogi Berra (C), Lefty Kraley (P), Frankie Crosetti (coach), Casey Stengel (Mgr.), Bill Dickey (coach), Jim Turner (coach), Gil McDougald (3B), Irv Noren, Gene Woodling (LF), Charley Silvera (C), Joe Carrieri/Dick Manzidelis (batboys)
I due manager, Casey Stengel e Charlie Dressen, si stringono la mano prima dell'inizio delle World Series del 1953
Grande presa dell'esterno centro dei Dodgers, Duke Snider, nel 5° inning di Gara 1 delle World Series del 1953 sulla battuta lunga di Joe Collins. Il giocatore a destra che accorre è l'esterno destro Carl Furillo
Nella foto sopra, Carl Furillo arriva salvo a casa base nel quarto inning di Gara 2 delle World Series del 1953, nonostante il tentativo del catcher degli Yankees Yogi Berra di toccarlo dopo aver ricevuto l'assistenza dell'esterno sinistro Gene Woodling. Di spalle il pitcher Eddie Lopat (# 30). A sinistra, Gil Hodges (# 14) che ha segnato il punto prima di Furillo sul doppio di Billy Cox. L'arbitro di casa base Bill Stewart chiama il salvo. Nella foto in basso si intravvede la caduta di Furillo a sinistra e il prossimo battitore, Junior Gilliam
Le due squadre schierate per l'inno nazionale all'Ebbets Field prima di Gara 3 delle World Series del 1953. Di schiena la squadra dei Dodgers
Gilliam arriva salvo in prima dopo aver battuto valido nel 1° inning di Gara 3 delle World Series del 1953. A destra, l'arbitro Artie Gore osserva la giocata
Billy Martin, a destra, arriva salvo in seconda sul line battuto da Phil Rizzuto nel 5° inning di Gara 3 delle World Series del 1953. Il seconda base dei Dodgers, Junior Gilliam, tenta la presa alla sua destra ma la palla viene raccolta dall'interbase, Pee Wee Reese, che non effettua il tiro in prima perchè Rizzuto è già arrivato salvo. Di spalle, l'arbitro Bill Grieve chiama salvo Martin
Yogi Berra intrappolato durante Gara 3 delle World Series del 1953. Di spalle il prima base Gil Hodges (# 14) mentre passa la palla al seconda base Junior Gilliam e l'interbase Pee Wee Reese copre la seconda. L'arbitro Bill Grieve osserva la giocata
Il pitcher Carl Erskine, dei Dodgers, in azione durante Gara 3 delle World Series del 1953. Erskine in questa partita stabilì il nuovo record delle Series mettendo strikeout quattordici battitori Yankees. Il record precedente risaliva al 1929
A sinistra, il partente degli Yankees, Whitey Ford, impugna la pallina assieme allo starter dei Dodgers Billy Loes, a destra, prima dell'inizio di Gara 4 delle World Series del 1953
Il grand slam colpito da Mickey Mantle, dei New York Yankees, nel terzo inning di Gara 5 delle World Series del 1953
Il catcher dei Dodgers, Roy Campanella, elimina a casa base per toccata Phil Rizzuto sull'assistenza di Pee Wee Reese nell'8° inning di Gara 6 delle World Series del 1953. L'arbitro di casa base Bill Stewart chiama l'out. Joe Collins (# 15) di spalle è il prossimo battitore che sarà sostituito con il pinch-hitter Johnny Mize
Billy Martin viene abbracciato dai compagni dopo la vittoria di Gara 6 e delle World Series del 1953
Billy Martin, principale interprete degli Yankees, riceve il bacio di Phil Rizzuto dopo la vittoria in Gara 6 delle World Series del 1953
L'MVP delle World Series del 1953, Billy Martin, fotografato dopo la vittoria delle World Series del 1953, mentre stringe la palla della valida vincente battuta nel 9° inning di Gara 6
Da sinistra a destra, Hank Bauer, Jerry Coleman, Whitey Ford e il manager Casey Stengel festeggiano la vittoria in Gara 6 delle World Series del 1953
La prima pagina del Daily News del 6 ottobre 1953 per la vittoria degli Yankees nelle World Series
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Non era una sorpresa che una delle squadre rappresentanti della grande città di New York avesse staccato il biglietto per le World Series del 1954. Tuttavia, quello che più sorprendeva era che il nome che compariva stampato non era quello dei New York Yankees. Dopo aver vinto cinque Fall Classics consecutivi, i "Bronx Bombers" erano venuti meno (pur vincendo centotre partite) e furono sostituiti dai Cleveland Indians, che vantavano la più forte rotazione di lanciatori di tutto il baseball. Bob Lemon, Early Wynn e Mike Garcia avevano dominato l'American League (.721 la percentuale di vittorie) ed erano chiaramente favoriti ad entrare nel concorso del '54. I loro avversari, i New York Giants, erano rimbalzati, dopo un quinto posto nel '53, al primo posto con un vantaggio di cinque partite sui Brooklyn Dodgers che difendevano il titolo della National League dell'anno precedente. Willie Mays (leader della NL con una media battuta di .345, 41 fuoricampo e 110 RBI), era rientrato dal servizio di leva e Johnny Antonelli (con 21 vittorie), preso dai Milwaukee Braves durante la bassa stagione, furono una formidabile combinazione. Eppure, molti avevano predetto che gli Indians avrebbero spazzato le Series a causa delle debacle dei Giants nelle post-season del passato e della loro stagione in cui erano riusciti a detronizzare i perenni campioni degli Yankees. Il 29 settembre si giocò Gara 1 al Polo Grounds davanti a 52751 tifosi che assistettero a quello che è considerato da molti come il più grande gioco difensivo nella storia delle World Series. Con la partita in parità sul 2-2 (nell'ottavo inning) e due corridori in prima e seconda base per Cleveland, Willie Mays fece una corsa all'indietro, prese la palla colpita da Vic Wertz, a 460 piedi da casa base, girato di spalle nel profondo centrocampo e sparò un proiettile al difensore, consentendo al corridore in seconda di avanzare solo in terza. La partita rimase in equilibrio fino al primo extra inning. Nella parte bassa del decimo i Giants sbloccarono il risultato grazie all'home run da tre punti del pinch-hitter appena entrato, Dusty Rhodes (media battuta di .341 e in servizio part-time), contro Bob Lemon. Gara 2 venne giocata il giorno successivo sempre al Polo Grounds. Rhodes continuò a brillare anche in questa partita con una valida al quinto che valse il pareggio, e un altro homer da un punto nel settimo per il 3 a 1. Ancora una volta, New York vinceva in nove inning con il risultato di 3 a 1, con i Cleveland che avevano segnato l'unico punto nel primo inning grazie al fuoricampo del leadoff Al Smith. Dopo questo cedimento in apertura, il pitcher Antonelli era riuscito a rintuzzare abilmente l'attacco dei Cleveland chiudendo la partita con 8 hit, 6 bb, 1 run e 9 so. Mentre le Series si trasferivano a Cleveland, il manager degli Indians Al Lopez sperava in un po' di fortuna e nel grande vantaggio di giocare sul campo di casa. Gara 3 venne giocata il primo di ottobre al Cleveland Stadium davanti ad oltre 71000 persone. Purtroppo le cose andarono molto diveramente e i Giants segnarono un punto nel primo inning con Whitey Lockman spinto a casa da un singolo di Mays. Poi nel terzo inning ancora la stella delle Series, Rhodes, colpì un singolo con le basi cariche portando due punti a casa e grazie ad un errore difensivo se ne aggiunse un altro. I due pitcher di New York, Ruben Gomez e Hoyt Wilhelm concessero solo quattro valide, e gli Indians persero per 6 a 2. In Gara 4, New York ruppe subito gli indugi e spazzò via Cleveland 7 a 0 in 4 inning e ½. Nonostante la nave affondasse, Hank Majeski, entrato come pinch hitter, fece un ultimo disperato tentativo (nel quinto), colpendo un fuoricampo da tre punti su Don Liddle. Il sempre costante Antonelli bloccò la rimonta e chiuse i Tribe lanciando come closer per 1 inning e 2/3 senza valide. Per la sesta stagione consecutiva, il titolo mondiale era rimasto a New York, anche se questa volta stava nelle mani della National League. Avrebbe soggiornato ancora nella "Grande Mela" per i successivi due anni, in pari condivisione sia dell'American che della National League. Dusty Rhodes fu leader in battuta con una media altissima di .667 con 4 valide, di cui due homer, in 6 apparizioni alla battuta e 7 RBI.
I programmi delle World Series del 1954
I New York Giants vincitori delle World Series del 1954
Da sinistra a destra: Willie Mays, Dave Williams, Billy Gardner, Whitey Lockman, Monte Irvin e Al Dark. Alcuni dei giocatori chiave della stagione vincente del 1954
Da sinistra, Johnny Antonelli e Willie Mays, due stelle dei Giants, nella clubhouse durante le World Series del 1954
Da sinistra, Johnny Antonelli e Dusty Rhodes durante le World Series del 1954. L'ace Johnny Antonelli, chiuse la regular season con un record di 21-7 e 2.30 di ERA. Rhodes diede un contributo fondamentale nel suo utilizzo partime, colpendo 15 fuoricampo e 50 RBI
La foto di due grandi sluggers delle World Series del 1954. Mentre Willie Mays (a destra) fu leader dei battitori dei Giants, il leader di Cleveland fu Bobby Avila (a sinistra), che vinse il titolo dell'AL con una media di .341. Era solo la terza volta nella storia delle World Series che i migliori battitori di ogni League si trovavano di fronte
Da sinistra, Dusty Rhodes e Vic Wertz, i due migliori battitori delle World Series del 1954
Willie Mays autore della memorabile presa in una foto scattata nel 1954
Le quattro foto sopra ritraggono il momento della battuta di Vic Wertz e la memorabile presa di Willie Mays. E' l'8° inning di Gara 1 delle World Series del 1954, in battuta gli Indians con corridori in prima e seconda, zero out e il punteggio sul 2-2. Vic Wertz colpisce un lungo drive nel profondo centro del Polo Grounds, che avrebbe portato a casa due punti fondamentali, ma Mays prende la palla girandosi di spalle su l'warning track ed effettua un'incredibile rotazione e il tiro. I Giants vinceranno la partita al 10° inning VIDEO della storica presa di Willie Mays
Il disperato salto dell'esterno destro degli Indians Dave Pope nel 10° inning di Gara 1 delle World Series del 1954 nel tentativo di prendere la palla. Si può vedere che la palla colpita dal pinch-hitter Dusty Rhodes dei Giants è uscita dalle mani di un fans sulle tribune
L'arrivo a casa base di Dusty Rhodes dopo aver colpito il fuoricampo da tre punti in Gara 1 delle World Series del 1954. Riconoscibili dai numeri, Whitey Lockman (# 25), Davey Williams (# 10), Al Dark (# 19), Don Mueller (# 22), Willie Mays (# 24)
Dusty Rhodes tocca il piatto di casa base dopo l'home run realizzato al 7° inning di Gara 2 delle World Series del 1954. Davey Williams (# 10) gli stringe la mano, mentre il ricevitore degli Indians Jim Hegan e l'arbitro di casa base, Charlie Berry, guardano
Il rientro nel dugout di Dusty Rhodes (# 26) dopo aver battuto il fuoricampo da solista nel 7° inning di Gara 2 delle World Series del 1954
Da sinistra, Willie Mays e Dusty Rhodes, due degli eroi delle World Series del 1954, scherzano dopo la vittoria in Gara 2
Hoyt Wilhelm, closer di Gara 3 delle World Series del 1954, vinse la sua unica World Series con i Giants. Lo specialista di knuckleball finì la stagione con un record di 12-4 e 2.10 di ERA
Leo Durocher nella clubhouse parla con i giornalisti dopo che i suoi Giants hanno vinto Gara 3 delle World Series del 1954
Willie Mays, a sinistra, chiacchiera con un ex grande giocatore dei Boston Red Sox e Cleveland Indians, Tris Speaker, prima dell'inizio di Gara 4 delle World Series de 1954
Dopo l'ultimo out e la vittoria di Gara 4 delle World Series del 1954, il pitcher Johnny Antonelli viene abbracciato dai compagni di squadra dei Giants e dai fans. Leo Durocher è riconoscibile a sinistra del gruppo. Riconoscibili dal numero di casacca Whitey Lockman (# 25), Davey Williams (# 10), Bill Taylor (# 27) e Joe Amalfitano (# 12)
La prima pagina del Sunday News del 3 ottobre 1954 per la vittoria dei New York Giants nelle World Series
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Per la terza volta in quattro anni, i Brooklyn e i Bronx andarono testa a testa in quello che stava diventando un evento comune come il traffico nella "Big Apple". Sia per i perenni campioni degli Yankees, che per i loro rivali di lunga data dei Dodgers e dei Giants, le World Series (altrimenti note come "Big Show") stavano diventando un’istituzione di New York e alcuni giornalisti, scherzando, sostenevano che avrebbero dovuto assegnare un posto fisso a Broadway. Le "Subway Series", come erano state battezzate, erano sempre state l'avvenimento più amato dai tifosi e le Series del '55 promettevano più concorrenza rispetto alle edizioni precedenti. Delle sette World Series che i Dodgers avevano giocato, nelle ultime cinque avevano incrociato le mazze con gli Yankees. Tuttavia, nel 1955, i "Bums from Brooklyn" avevano vinto dieci partite consecutive all'inizio stagione, gestendo un record di 22-2 nelle prime quattro settimane e andarono alla velocità di crociera per vincere il pennant della National League con un vantaggio di 13 partite e ½ sui Milwaukee Braves. Gli Yankees avevano perso il Fall Classic dell'anno precedente (pur vincendo 103 partite) e vennero sostituiti dai Cleveland Indians. In questa stagione, erano ritornati in ottima forma vincendo il pennant, con tre partite di vantaggio sugli Indians, e pronti ad aggiungere un altro titolo alla loro collezione sempre più crescente di scudetti. Gara 1 fu giocata il 28 settembre allo Yankee Stadium di fronte a 63869 spettatori. Don Newcombe, vincitore di venti partite durante la stagione regolare, fu il partente dei Dodgers per Gara 1, mentre gli Yankees gli opposero Whitey Ford. Nonostante il forte impegno dei Brooklyn, i picchiatori degli Yankees si mantennero sempre in vantaggio grazie ai due fuoricampo di Joe Collins e a quello del sensazionale rookie Elston Howard (il primo colored degli Yankees). I Dodgers persero 6 a 5 e niente sarebbe cambiato il giorno successivo. Gara 2 venne giocata, sempre allo Yankee Stadium, e il manager degli Yankees Casey Stengel scelse come partente Tommy Byrne, un mancino di trentacinque anni. Byrne mise sotto pressione i battitori dei Dodgers che riuscirono a battere solo cinque valide uscendo sconfitti per 4 a 2. Proprio quando i fans di Brooklyn erano sul punto di abbandonare le speranze, un improbabile eroe di nome Johnny Podres salì sul monte in Gara 3. Podres che aveva lottato nella regular season con un record non esaltante di 9-10 era stato scelto dai Brooklyn per affrontare il vincitore di diciassette partite per gli Yankees, Bob Turley. Una storia migliore non avrebbe potuto essere scritta per l'occasione quando il giovane (23 anni compiuti il 30 settembre) accese l'Ebbets Field con una prestazione stellare che portò alla vittoria i Dodgers per 8 a 3, mantenendo i suoi compagni di squadra in corsa. Questa partita diede un nuovo impulso ai Dodgers che affrontarono Gara 4 con un grande spirito. I bombers dei Dodgers, Roy Campanella, Gil Hodges e Duke Snider colpirono ciascuno un homer per l'8 a 5 che pareggiava le Series. Il 2 ottobre all'Ebbets Field andò in scena Gara 5. Il treno dei Brooklyn continuò a correre, quando il lanciatore rookie Roger Craig lanciò più di sei inning per una decision che portò i Dodgers a vincere 5 a 3, avanti per la prima volta nelle Series. Molti fans avevano cominciato a prendere fiducia e alcuni predissero che questo era l'inizio della fine della dinastia Yankees. Per Gara 6 si ritornò allo Yankee Stadium il 3 ottobre davanti a 64000 spettatori. Tuttavia, come la storia avrebbe insegnato, gli Yankees dimostrarono perché detenevano più titoli di chiunque altro e inchiodarono lo starter Karl Spooner e i rilievi Russ Meyer e Ed Roebuck per un 5 a 1, vincendo grazie alla prova stellare del pitcher Whitey Ford che concesse solo quattro valide in nove inning. Per Gara 7, ultima e decisiva, il manager dei Dodgers Walter Alston optò per l'eroe di Gara 3, Johnny Podres mentre lo skipper degli Yankees, Casey Stengel, scelse il vincitore di gara 2, Tommy Byrne. Entrambi i lanciatori si affrontarono in un drammatico testa a testa, mantenendo l'equilibrio per quattro inning, fino a quando Campanella mise a segno un doppio e segnò il primo punto dei Dodgers su un singolo di Gil Hodges. I Brooklyn continuarono a tenere il ritmo al sesto con Pee Wee Reese in base su singolo e Snider, autore di un bunt di sacrificio, che raggiunse la prima base salvo per l'errore di presa del prima base Bill Skowron. Campanella mise a segno un bunt perfetto muovendo i due corridori dei Brooklyn in terza e seconda base. Nel tentativo di prevenire ulteriori danni gli Yankees scelsero di dare la base intenzionale a Carl Furillo e Bob Grim rilevò Tommy Byrne. Hodges rimase vittima del braccio fresco del rilievo degli Yankees e colpì un flyball che permise a Reese di segnare il secondo punto. Una base su ball a Don Hoak ricaricò le basi, ma gli Yankees eliminarono George Shuba, che aveva battuto per Don Zimmer, su una rimbalzante. Nella parte inferiore del sesto, Jim Gilliam fu spostato dall'esterno sinistro in seconda, e la riserva Sandy Amoros lo sostituì alla sinistra. Come i Bombers tornarono alla battuta, il leadoff Billy Martin ottenne subito la base su ball e Gil McDougald lo seguì con un bunt valido. Yogi Berra affettuò un battuta lunga vicino al palo del foul a sinistra, ma Sandy Amoros corse all'inverosimile e fece una spettacolare presa. L'esterno prontamente tirò perfettamente al relè Reese che girò al prima base Hodges riuscendo ad eliminare McDougald prima che questi potesse rientrare in prima base. Il doppio gioco fu senza dubbio la più importante giocata di tutte le Series in quanto impedì agli Yankees di sbloccare il punteggio con un corridore in posizione punto e con nessuno fuori. Nonostante le otto valide e due basi su ball, Podres riuscì a tenere a bada "the Pinstripes" cominciando la parte bassa del nono inning con un vantaggio di due punti. Skowron fu la prima vittima di Podres su una rimbalzante verso di lui che potè assistere facilmente in prima. Il secondo fu Bob Cerv che battè una volata a sinistra su Amoros. Elston Howard colpì una rimbalzante sullo shortstop Pee Wee Reese che assistette Hodges per il terzo out e la vittoria dei Dodgers. Era tutto finito, i Dodgers avevano finalmente battuto gli Yankees per il loro primo World Championship. I "Bums from Brooklyn" avrebbero vinto un altro pennant della National League l'anno successivo, ma i loro giorni erano contati e avrebbero giocato solo due stagioni ancora nella "Grande Mela", prima di trasferirsi nella soleggiata California.
I programmi delle World Series del 1955
I New York Dodgers vincitori delle World Series del 1955 - Prima fila in alto, da sinistra a destra: Russ Meyer (P), Jim 'Junior' Gilliam (2B), Billy Loes (P), Clem Labine (RP), Gil Hodges (1B), Ed Roebuck (RP), Don Bessent (RP), Edwin 'Duke' Snider (CF), Johnny Podres (P), Albert 'Rube' Walker (C), Jackie Robinson (3B). La fila di mezzo, da sinistra a destra: John Griffin (Clubhouse Custodian), Carl Erskine (P), Sandy Koufax (P), Lee Scott (Traveling Secretary), Roger Craig (P), Don Newcombe (P), Karl Spooner (P), Don Hoak (3B), Carl Furillo (RF), Frank Kellert (1B), Dr. Harold Wendler (Trainer). Prima fila seduti, da sinistra a destra: George Shuba (OF), Don Zimmer (2B/SS), Joe Becker (Coach), Jake Pitler (Coach), Walter Alston (Manager), Billy Herman (Coach), Harold 'Pee Wee' Reese (SS), Homer 'Dixie' Howell (C), Edmundo 'Sandy' Amoros (LF), Roy Campanella (C), Charlie DiGiovanna (Batboy)
L'Ebbets Field durante le World Series del 1955
Duke Snider (# 4) in battuta durante le World Series del 1955. Snider chiuse le Series con 4 fuoricampo e 7 RBI
Sandy Amoros e Mickey Mantle all'Ebbets Field prima dell'inizio delle World Series del 1955
Il presidente Dwight Eisenhower effettua il lancio inaugurale delle World Series del 1955 con i manager Casey Stengel, a sinistra, e Walter Alston, a destra
Il manager dei Dodgers Walter Alston in una curiosa successione di espressioni durante le World Series del 1955
I due partenti, Whitey Ford degli Yankees e Don Newcomb dei Dodgers si stringono la mano prima dell'inizio di Gara 1 delle World Series del 1955
Ci fu un altro tentativo di rubare casa base da parte del seconda base degli Yankees, Billy Martin, nel sesto inning di Gara 1 delle World Series del 1955. Roy Campanella effettuò la toccata prima che Martin potesse arrivare a contatto del piatto. L'arbitro Bill Summers chiama l'out mentre il battitore Eddie Robinson (# 36) osserva la giocata
Le foto in successione della rubata a casa base di Jackie Robinson nell'8° inning di Gara 1 delle World Series del 1955.
Dalle foto si vede che Yogi Berra tocca il piede destro di Jackie Robinson prima che sia venuto in contatto con il piatto
L'arbitro di casa base Bill Summers chiama salvo Jackie Robinson sotto gli occhi del pinch-hitter Frank Kellert entrato a battere per il pitcher Don Bessent
Le proteste di Yogi Berra con l'arbitro Bill Summers per la chiamata
Yogi Berra disgustato si allontana dall'arbitro di terza Frank Dascoli e dall'arbitro di casa base Bill Summers dopo le vane proteste sulla sua chiamata di salvo. Billy Martin a sinistra e Casey Stengel a destra continuano le proteste
2° inning di Gara 3 delle World Series del 1955 all'Ebbets Field. Il pitcher degli Yankees, Tom Morgan, che ha appena sostituito Bob Turley concede con le basi piene la base su ball a Pee Wee Reese. Sandy Amoros segna e Johnny Podres si sposta in terza mentre Junior Gilliam va in seconda
I due partenti, Johnny Podres e Bob Turley, si stringono la mano prima di iniziare Gara 3 delle World Series del 1955
Jackie Robinson (# 42) scivola in terza base difesa da Gil McDougald degli Yankees nel secondo inning di Gara 3 delle World Series del 1955 all'Ebbets Field
Il manager Casey Stengel discute su una chiamata in Gara 3 delle World Series del 1955
Il seconda base dei Dodgers, Don Zimmer, assiste in prima per eliminare Yogi Berra (in corsa) nell'ottavo inning di Gara 3 delle World Series del 1955
Roy Campanella mentre colpisce una delle sue tre valide in Gara 4 delle World Series del 1955
Da sinistra Duke Snider (CF), Clem Labine (P), Roy Campanella (C) e Gil Hodges (1B) festeggiano la vittoria in Gara 4 delle World Series del 1955
Il primo lancio di Gara 7 delle World Series del 1955 allo Yankee Stadium. Il partente degli Yankees, Tommy Byrne, lancia uno strike guardato da Jim Gilliam dei Dodgers
Il movimento di lancio di Johnny Podres durante Gara 7 delle World Series del 1955
Dopo una lunga corsa, Sandy Amoros afferra al volo il line battuto da Yogi Berra nel 6° inning di Gara 7 in quella che potrebbe essere la più importante presa nella storia delle World Series. Il manager Walter Alston aveva appena inserito Amoros in difesa in sostituzione del pinch-hitter George Shuba. In basso Billy Martin (# 1) che stava avanzando verso la terza
Il particolare della presa di Sandy Amoros
Don Hoak accorre ad abbracciare il lanciatore Johnny Podres dopo l'ultimo out di Gara 7 delle World Series del 1955. Di schiena, il catcher Roy Campanella solleva Podres
La corsa in campo della panchina dei Dodgers con dei fans per festeggiare la vittoria in Gara 7 e la conquista delle World Series del 1955
Tutta la squadra dei Dodgers attorno a Johnny Podres per festeggiare la conquista delle World Series del 1955. Riconoscibili dai numeri Jim Gilliam (# 19) e Gil Hodges (# 14)
Johnny Podres celebra la vittoria delle World Series nella clubhouse
I compagni di squadra Duke Snider e Don Newcombe in festa sotto una doccia di birra per la vittoria delle World Series del 1955
La batteria vincente dei Dodgers, Roy Campanella e Johnny Podres dopo la vittoria delle World Series del 1955
A sinistra, Gil Hodges e Carl Furillo, a destra, sollevano Johnny Podres dopo la vittoria delle World Series del 1955
I fans dei Brooklyn celebrano la vittoria delle World Series del 1955 di fronte al The Dodgers Cafe, tra DeKalb Avenue e Flatbush Avenue Extension
I Dodgers issano lo striscione di Campioni delle World Series del 1955 all'Ebbets Field
La prima pagina del Sunday News del 5 ottobre 1954 per la vittoria dei Brooklyn Dodgers nelle World Series
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Ancora una volta, gli occhi del mondo del baseball erano puntati sulle luci di New York City (per la quarta volta in cinque anni), con i Brooklyn Dodgers e i New York Yankees che si fronteggiavano sul loro territorio per l'ambito titolo delle World Series. I "Bronx Bombers" avevano battuto i "Bums from Brooklyn" in tre dei quattro incontri, ma erano stati i Dodgers che avevano festeggiato l'ultima volta vincendo il loro primo titolo esplodendo in Gara 7 con una prestazione dominante nel '55. Gli Yankees avevano vinto ampiamente il pennant dell'AL davanti agli Indians di nove partite, con un record di 95-57. I Dodgers, invece, avevano conquistato il titolo della NL sul filo di lana davanti ai Milwaukee Braves (una partita) e ai Cincinnati Reds (due partite), con un record di 93-61. Il 3 e il 5 ottobre vennero disputate Gara 1 e Gara 2 all'Ebbets Field. Gli incontri sembrarono pendere decisamente a favore dei Dodgers e le mazze di Brooklyn schiacciarono ben undici lanciatori degli Yankees, che si avvicendarono nelle due gare iniziali. Il risultato fu un devastante 6 a 3 in Gara 1, e una altrettanto paralizzante sconfitta per 13 a 8 in Gara 2, che permise ai campioni uscenti di andare subito avanti di due giochi. Tuttavia, come spesso ci dimostra lo sport, le avversità e l'orgoglio possono salvare una nave che affonda. Sorprendentemente cinque pitcher degli Yankees risposero con cinque complete game concedendo solo sei punti ai Dodgers e 21 valide in 45 innings e 2/3. Per Gara 3, le Series si spostarono allo Yankee Stadium. Davanti a circa 74000 spettatori, gli Yankees cominciarono la rimonta. Un homer da tre punti di Enos Slaughter, acquistato a fine agosto, e l'ottima prova di Whitey Ford, "The Chairman", che concesse solo otto valide portarono gli Yankees alla loro prima vittoria. Il giorno dopo, in Gara 4, il pitcher Tom Sturdivant concesse sei valide mentre Hank Bauer e Mickey Mantle colpirono un homer ciascuno per il trionfo degli American Leaguers per 6 a 2. Nonostante il loro ritorno back-to-back, Gara 5 divenne la performance più notevole degli Yankees nelle Series del '56 (e forse una delle più notevoli in tutta la storia del baseball). Più di 64000 tifosi presenti quel giorno non avrebbero mai potuto prevedere che stavano per assistere alla nascita di un record che poteva reggere nel prossimo millennio, o che le ricevute dei loro biglietti sarebbero state vendute ad un pezzo pari a 2000 $ nelle memorabilia sportive. I Dodgers non avrebbero potuto prevedere di venir battuti per 1 a 0. Durante il primo inning, il ventisettenne destro degli Yankees, Don Larsen, andò sul conteggio pieno contro Pee Wee Reese. Da allora in poi, il modesto lanciatore e suoi compagni di squadra in pinstriped lavorarono insieme su entrambi i lati del piatto per produrre un "instant classic". Nel secondo inning, Jackie Robinson colpì un line drive sul terza base degli Yankees, Andy Carey, che la deviò ma fu raccolta prontamente dallo shortstop Gil McDougald, che riuscì ad eliminare con una prodezza il battitore-corridore in prima. Nel quarto inning, Mickey Mantle colpì un line drive basso che si depositò sui sedili a destra (appena dentro il palo del foul) dando a New York il vantaggio di 1 a 0. Con il senno di poi si può dire che il vantaggio del campo di casa e un po' di fortuna a volte pagano sempre i big. Se la partita fosse stata giocata all'Ebbets Field di Brooklyn, la battuta di "The Mick" sarebbe probabilmente stato un semplice doppio sull'esterno destro. Nella parte alta del quinto, Gil Hodges (un giocatore con trentadue fuoricampo durante la stagione regolare), colpì la palla in profondità verso il centro-sinistra e finì sul guanto proteso di Mantle lanciato nella presa. Lo sforzo spettacolare venne battezzato da alcuni come "The Catch" ed è stato riproposto in innumerevoli highlight nel corso degli anni. Il battitore successivo, Sandy Amoros, quasi rovinò il capolavoro con un line drive verso l'angolo destro del campo ma questi curvò in foul e mancò poco che diventasse un home run. Fu un segnale inequivocabile che i Dodgers non avrebbero avuto altre opportunità. Con la partita che progrediva, aumentarono anche le aspettative della folla e la superstizione dei giocatori. La maggior parte dei giocatori degli Yankees evitarono completamente il lanciatore in panchina e anche lo skipper degli Yankees fu coinvolto nel tentativo di preservare lo slancio meraviglioso di Larsen. Con il nono inning che stava terminando, Larsen lanciò il terzo strike contro il pinch-hitter Dale Mitchell per la fine della partita e innescare una festa selvaggia che ebbe inizio con il catcher Yogi Berra che saltò tra le sue braccia in uno dei momenti più fotografici del baseball. Ora la situazione era completamente ribaltata e gli Yankees erano in vantaggio per tre partite a due con la possibilità di chiudere già nel prossimo gioco. Per Gara 6 si ritornò il 9 ottobre all'Ebbets Field. Clem Labine dei Brooklyn lanciò contro Bob Turley in Gara 6 e si compì la vendetta dei Dodgers con un impressionante shutout per 1 a 0 in dieci inning. La partita si concluse dopo un errore di Enos Slaughter su un line drive di Jakie Robinson nella parte bassa del decimo inning che portò a punto Jim Gilliam con due out. Il giorno successivo si giocò Gara 7 sul diamante di Brooklyn. Don Newcombe, il migliore dello pitching staff dei Dodgers, e Johnny Kucks, al suo secondo anno con gli Yankees, si affrontarono per la partita decisiva. Newcombe era appena diventato il primo destinatario del Cy Young Award dopo la sua 27a vittoria nella stagione del '56, ma non aveva ancora dominato una sola partita nella postseason. Nulla cambiò in Gara 7 con il veterano che venne battuto da un paio di fuoricampo di Berra (che aveva colpito un grand slam contro di lui in Gara 2) e da uno di Elston Howard. Bill Skowron diede il colpo finale ai Dodgers nel settimo inning con un grand slam contro il rilievo Roger Craig che aveva sostituito Newcombe. Kucks fu straordinario e concesse ai campioni uscenti appena tre valide per il trionfo finale di 9 a 0 che completò la rinascita del pitching staff dei newyorkesi, restituendo la gloria nella postseason agli Yankees. Nessuna partita però può essere paragonata a Gara 5 e nessun altro lanciatore potrà nemmeno avvicinarsi ai numeri di Larsen. L'asso degli Yankees giocò altri tre anni a New York prima di rimbalzare da un team all'altro nel corso delle ultime sette stagioni di una carriera lunga quattordici anni. Si ritirò nel 1967 con un record in carriera da dimenticare di 81-91, non più in grado di avvicinarsi all'apoteosi ottenuta in quel pomeriggio di ottobre del 1956. Tuttavia, egli è soprattutto ricordato per il perfect game quando la perfezione è difficilmente realizzabile, e il suo record rimane ancora unico a tutt'oggi.
I programmi delle World Series del 1956
I New York Yankees vincitori delle World Series del 1956 - Prima fila in alto, da sinistra a destra: Tom Sturdivant (P), Norm Siebern (LF), Andy Carey (3B), Tommy Byrne (P), Bob Grim (P), Mickey Mantle (CF), Hank Bauer (RF), Mickey McDermontt (P), Tom Morgan (P), Johnny Kucks (P), Joe Collins (utility). La fila di mezzo, da sinistra a destra: Gus Mauch (trainer), Enos Slaughter (OF), Bob Cerv (OF), Jerry Coleman (IF), Bill Skowrow (1B), Elston Howard (C), Bob Turley (P), Sonny Dixon (P), George Wilson (OF), Rip Coleman (P), Don Larsen (P). Prima fila seduti, da sinistra a destra: Whitey Ford (P), Billy Martin (2B), Bill Hunter (SS), Tom Carroll (coach), Bill Dickey (coach), Frank Crosetti (coach), Casey Stengel (Mgr.), Jim Turner (coach), Yogi Berra (C), Irv Noren (OF), Charlie Silvera (C), Gil McDougald (3B), Eddie Carr e William Loperfido (bat boys)
Da sinistra, Roy Campanella e Bill Skowron prima delle World Series del 1956 all'Ebbets Field
Mickey Mantle stringe la mano al presidente degli USA, Dwight D. Eisenhower, prima dell'inizio di Gara 1 delle World Series del 1956 all'Ennets Field. Al fianco di Eisenhower, a destra, Branch Rickey proprietario dei Dodgers
I partenti Whitey Ford, degli Yankees, e Roger Craig, dei Dodgers, posano prima di darsi battaglia in Gara 3 delle World Series del 1965
La straordinaria presa di Mickey Mantle, soprannominata "The Catch", sulla lunga battuta di Gil Hodges nella zona centro-sinistra nel 5° inning di Gara 5 delle World Series del 1956. La difficilissima presa in backhand salvò il perfect game di Don Larsen. La palla nel primo fotogramma a sinistra è cerchiata e poi indicata con la freccia sul fotogramma centrale Premi l'immagine per ascoltare la radiocronaca della grandissima presa di Mickey Mantle
Cinque foto, in successione, che fissano la storica impresa del perfect game di Don Larsen (inquadrato mentre effettua il lancio). Larsen, che non aveva mai vinto più di 11 partite e lanciato solo una volta per più di 200 innings, mise strikeout sette battitori nella vittoria degli Yankees per 2-0 in Gara 5 delle World Series del 1956. Dopo l'ultimo out prese tra le braccia il ricevitore Yogi Berra immortalando un'immagine che rimane un'icona nella storia del baseball. Nelle immagini successive la corsa dei suoi compagni di squadra, l'uscita dallo Yankee Stadium e il tabellone segnapunti
L'ultimo out del perfect game di Don Larsen con il battitore dei Dodgers, Dale Mitchell (# 8), che guarda il terzo strike e l'arbitro di casa base Babe Pinelli chiama lo strikeout
Il grande Branch Rickey, proprietario dei Brooklyn Dodgers, l'uomo che ha rotto la barriera del colore del baseball firmando Jackie Robinson nel 1947, ottiene un autografo da Don Larson dopo il suo perfect fame in Gara 5 nelle World Series del 1956
Yogi Berra sta per attraversare il piatto e stringere la mano al batboy dopo aver battuto il suo primo fuoricampo della partita nel 1° inning di Gara 7 delle World Series del 1956, sotto il controllo dell'arbitro di casa base Dusty Boggess. Fino a questo momento Berra aveva battuto due fuoricampo che divennero tre alla fine della partita, con quello colpito nel 3° inning
Da sinistra, Carl Furillo, Jim Gilliam nel dugout accanto al manager Walter Alston che guarda accigliato l'ultimo out in Gara 7 delle World Series del 1956. Jackie Robinson fu l'ultimo out della partita ma venne eliminato in prima perchè Yogi Berra perse il terzo strike e dovette assistere in prima
Il pitcher degli Yankees Johnny Kucks (al centro della foto autografata) esce dal campo attorniato da compagni di squadra e dai fans dopo la vittoria in Gara 7 delle World Series del 1956. Al suo fianco il terza base Andy Carey (# 6)
Il pitcher Clem Labine, a sinistra, ascolta Jackie Robinson che racconta il momento finale di Gara 7 delle World Series del 1956. Robinson aveva battuto l'ultimo punto a casa nel 9° inning di Gara 6, vinta dai Dodgers per 1-0. Lavine, un rilievo trasformato in partente, era stato il vincitore di Gara 6 e del duello con il partente degli Yankees Bob Turley
Da sinistra, Bill Skowron, Johnny Kucks e Yogi Berra - Johnny Kucks, lanciatore vincente di Gara 7 delle World Series del 1956, ride nello spogliatoio con i compagni di squadra Bill "Moose" Skowron, autore di un grand slam, e Yogi Berra, autore di due fuoricampo e 4 RBI
La stretta di mano tra lo sconsolato manager dei Dodgers, Walter Alston, e il sorridente Casey Stengel, skipper degli Yankees, alla fine di Gara 7 delle World Series del 1956
La prima pagina del Daily News dell'11 ottobre 1956 per la vittoria dei New York Yankees nelle World Series
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Come previsto (e come al solito) i New York Yankees continuarono a dominare l'American League nel cammino verso il loro ventiduesimo Fall Classic, con quello che sembrava un infinito lineup di superstar. Casey Stengel era già diventato il manager di maggior successo nella storia della postseason e molti fans stavano cominciando a chiedersi se "La maledizione del Bambino" avesse contagiato il resto dell'American League. Gli Yankees vinsero il pennant dell'AL con un record di 98-56 lasciando i diretti inseguitori, i Chicago White Sox, a 8 partite. La loro controparte era una intraprendente franchigia che pur mancando di un lineup pieno di nomi famosi aveva ugualmente dominato la National League guadagnandosi il loro terzo pennant. I Milwaukee Braves erano un contendente determinato e caratterizzato dall'outfielder "big gun" che rispondeva al nome di Henry Aaron. "Hank", come veniva chiamato, aveva realizzato quarantaquattro fuoricampo, centotrentadue RBI e una media battuta di .322 nella sua quarta stagione. Era sostenuto dal terza base Eddie Mathews, che aveva battuto trentadue homerun e dall'outfielder Wes Covington che ne aveva aggiunti 21 in novantasei partite. In difesa i Braves erano disposti con Del Crandall dietro il piatto, Johnny Logan e Red Schoendienst fungevano da chiave di volta nella combinazione interbase-seconda e Billy Bruton all'esterno centro. Burton fu poi sostituito, dopo un infortunio al ginocchio, da Bob Hazle che aveva battuto un fenomenale .403 in quarantuno partite. Sul monte, la rotazione di Milwaukee vantava cinquantasei vittorie tra Warren Spahn (che aveva una ventina di vittorie nella sua ottava stagione) Bob Buhl e Lew Burdette. I campioni della National League erano una squadra ben equilibrata e in effetti un candidato perfetto da opporre ai perenni campioni degli Yankees. Avevano vinto il pennant della NL con un record di 95-59 staccando i St. Louis Cardinals, classificatisi secondi, di 8 partite. Gara 1 si giocò a New York davanti a 69476 spettatori con il veterano della Series, Whitey Ford, che concesse solo cinque valide e la gara di apertura si concluse con una vittoria degli Yankees per 3 a 1. Ma i Braves risposero il giorno dopo con la vittoria di Burdette per 4 a 2. Per Gara 3, le Series si spostarono a Milwaukee e un non desiderato "hometown hero" di nome Tony Kubek fece un ritorno trionfale. Il rookie di vent'anni, che giocava sia come utility outfielder e infielder, inchiodò due homeruns per gli Yankees sulla strada di un'imbarazzante sconfitta della squadra di casa per 12 a 3. Spahn era determinato a recuperare il rispetto che i Braves avevano perso in casa loro e aveva un vantaggio di 4 a 1 in Gara 4 all'inizio del nono inning. Dopo aver eliminato i primi due battitori concesse due singoli a Berra e McDougald. Elston Howard con il conteggio di 3-2, colpì un fuoricampo sulla sinistra che pareggiò la partita. Poi, nella parte alta del decimo, Hank Bauer con un triplo portò a casa Kubek, e gli Yankees, (che erano a uno strike dalla sconfitta), passarono avanti 5 a 4. Nippy Jones, leadoff per i Braves, entrò come pinch-hitter per Spahn. L'arbitro Augie Donatelli chiamò il primo lancio di Tommy Byrne su Jones un ball, ma il trentaduenne giocatore dei Braves, sostenne che era stato colpito al piede. Nel tentativo di dimostrare il suo punto di vista, Jones recuperò la palla e mostrò a Donatelli una macchia di lucido da scarpe sulla stessa e si aggiudicò la prima base. Felix Mantilla sostituì Jones come corridore e segnò sul doppio di Johnny Logan opposto a Bob Grim. Con il gioco in parità, 5 a 5, Eddie Mathews portò la sua squadra alla vittoria battendo un fuoricampo per il definitivo 7 a 5. I Braves giocavano ancora Gara 5 al County Stadium, davanti a 45811 tifosi, con un rinnovato vigore e un lanciatore controverso che aveva pareggiato il punteggio in Gara 2. Lew Burdette era stato criticato durante la sua carriera per l'utilizzo della "spitball" e molti fan avevano sospettato che il lanciatore destro avesse prosperato (ottantacinque vittorie in sei stagioni) con la pratica del lancio illegale. Nonostante l'incalzante questione, Burdette vinse contro Whitey Ford per un'altra topica performance con il risultato finale di 1 a 0. Gil McDougald degli Yankees quasi cambiò il risultato come leadoff battendo un line drive profondo sulla sinistra del campo nella quarta ripresa, ma Wes Covington salvò la giornata con un salto sul muro afferrando la palla. Milwaukee ottenne il punto solo al sesto inning. Con due fuori, Mathews e Aaron in base su singolo, Joe Adcock colpì un singolo per l'uno a zero. Per Adcock, la tempestiva valida era attesa da tempo, dopo un frustrante anno al piatto. Dopo aver battuto trentotto homerun nel '56, aveva accumulato solo dodici homer in sessantacinque partite. Per Gara 6 si ritornò allo Yankee Stadium. La partita rimase in parità 2 a 2 per sette inning fino a quando Hank Bauer sparò un fuoricampo sul rilievo dei Braves Ernie Johnson, che aveva lanciato brillantemente per quattro inning e 1/3. Milwaukee aveva reso interessante la partita pareggiando, 2 a 2, nella parte alta dello stesso inning con un homer di Aaron a basi vuote. In precedenza, Yogi Berra aveva battuto un fuoricampo da due punti per gli Yankees e Frank Torre ne aveva battuto uno da un punto per i Braves. Oltre a concedere i due homer, il lanciatore destro degli Yankees Bob Turley consentì solo altre due valide vincendo la partita con il risultato di 3 a 2. Per ironia della sorte, un anno e due giorni dopo il suo perfect game in Gara 5 contro i Brooklyn, Don Larsen ebbe un'altra possibilità per diventare un eroe in Gara 7. Purtroppo, in uno dei rari esempi per gli Yankees, la storia non si ripetè e il giovane lanciatore destro non arrivò nemmeno al terzo inning. Dopo che Mathews lo colpì con un doppio passando in vantaggio di due punti, Larsen permise ai Braves di segnare quattro volte. Del Crandall mise a segno ancora un fuoricampo per i Braves nell'ottavo inning permettendo a Burdette di vincere la sua seconda shutout e il titolo mondiale. Alla fine, il lanciatore tanto discusso non solo aveva conquistato le Series per Milwaukee, ma aveva vinto tre complete-game (con o senza la sua "spitball"). Aaron fu il migliore dei Braves per tutta la postseason con tre homerun, sette RBI e una spettacolare media di .393. Anche se gli Yankees avevano continuato ad aggiungere pennant dell'American League alla loro collezione, avevano ormai perso due delle tre World Series e le due squadre si sarebbero trovate nel classico rematch l'anno successivo.
I Milwaukee Braves vincitori delle World Series del 1957
Il pubblico di New York per la gara d'apertura delle World Series del 1957
I due managers, Casey Stengel e Fred Haney prima dell'inizio di Gara 1 delle World Series del 1957
I due partenti Whitey Ford, a sinistra, e Warren Spahn prima di Gara 1 delle World Series del 1957
Il doppio gioco nel 4° inning di Gara 1 delle World Series del 1957, con Hank Aaron che perde il caschetto nel scivolare in seconda. Il seconda base Jerry Coleman tira in prima per completare il doppio gioco sulla battuta di Joe Adcock raccolta dall'interbase degli Yankees Gil McDougald
Il manager Casey Stengel parla e incoraggia il partente Whitey Ford nella parte alta del 6° inning di Gara 1 delle World Series del 1957. Con gli Yankees in vantaggio 1-0, i Braves avevano corridori in terza e seconda con due out e Andy Pakfo in battuta con due ball e uno strike quando Stengel decise di fare la visita. Poi Ford andò sul conteggio di 3-2 e poi mise strikeout Pafko
Mickey Mantle giudica male la lunga volata battuta da Hank Aaron perdendo la palla nel 2° inning di Gara 2 delle World Series del 1957. L'errore costerà agli Yankees un triplo, anzichè un doppio, e il primo punto dei Braves battuto a casa dal singolo di Joe Adcock. Mickey Mantle infastidito dalla periostite tibiale, a quanto pare ebbe problemi nella rotazione per recuperare la palla giudicandola male
Il prima base dei Braves, Joe Adcok, si allunga per prendere la palla ed eliminare il corridore degli Yankees, Harry Simpson, nel 6° inning di Gara 2 delle World Series del 1957. Il pitcher Lew Burdette raccolse la battuta di Simpson a mano nuda verso la terza ed effettuò l'assistenza in prima con corridori in seconda e terza e un out
L'interbase Johhny Logan, a terra, passa la palla al seconda base Red Schoendienst dopo aver fermato in tuffo un grounder valido battuto da Elston Howard nel buco seconda-interbase nel 9° inning di Gara 2 delle World Series del 1957. Tony Kubek (# 34) arriva salvo in seconda
Lew Burdette, a sinistra, e Johnny Logan nella clunhouse dopo la vittoria in Gara 2 delle World Series del 1957. Burdette concesse sette valide e due punti nella vittoria per 4 a 2. Logan realizzò un fuoricampo nel 3° inning e una presa in tuffo nell'ultimo inning
Hank Aaron mentre effettua la presa inginocchiato della volata di sacrifico battuta da Gil McDougald nel 1° inning di Gara 3 delle World Series del 1957
Frank Torre rientra nel dugout dopo aver colpito il fuoricampo nel 4° inning di Gara 4 delle World Series del 1957, che allunga il vantaggio, 4-1, dei Braves nella partita. Un tifoso alza polemicamente un cartello ricordando le parole del manager degli Yankees, Casey Stengel, che aveva definito Milwaukee una squadra da Busch League (da Minor League)
Hank Aaron rientra nel dugout dopo il fuoricampo da tre punti battuto nel 4° inning di Gara 4 delle World Series del 1957. Ad accogliere Aaron c'è anche, a destra, il pitcher partente della partita Warren Spahn che gli tende la mano
Il manager Casey Stengel fa una visita sul monte nella parte alta dell'8° inning di Gara 4 delle World Series del 1957, per sostituire il pitchers Johnny Kucks, alla sua destra, con Tommy Byrne. Al fianco di Stengel, Yogi Berra, e alle loro spalle l'arbitro di casa base Augie Donatelli
Casey Stengel soffia un bacio verso la tribuna, per essere stato fischiato nella parte alta dell'8° inning di Gara 4 delle World Series del 1957, dopo aver sostituito il lanciatore
Elston Howard viene congratulato dai compagni Yogi Berra (# 8) e Gil McDougald (# 12) dopo il fuoricampo battuto nel 9° inning di Gara 4 delle World Series del 1957. Howard sul conteggio di 3-2, con due out e Yogi e Gil in base, colpisce il fuoricampo che porta gli Yankees in parità
Il triplo battuto da Hank Bauer nel 10° inning di Gara 4 delle World Series del 1957 che porta a casa Tony Kubek, per il momentaneo vantaggio degli Yankees di 5 a 4. Nella sequenza si vede la palla colpire la recinzione e la raccolta con difficoltà della stessa da parte dell'esterno centro dei Braves, Hank Aaron
Da sinistra, Ed Mathews, il manager Fred Haney e Johnny Logan nella clubhouse dopo la vittoria al 10° inning, grazie al fuoricampo di Mathews, in Gara 4 delle World Series del 1957
Red Schoendienst tenta di effettuare la presa sulla valida battuta da Enos Slaughter degli Yankees nel 2° inning di Gara 5 delle World Series del 1957. In questa giocata il seconda base dei Braves riporterà il problema muscolare all'inguine che lo costringerà a lasciare il campo
Il seconda base dei Braves, Red Schoendienst, esce dal campo accompagnato dal manager Fred Haney nel 2° inning di Gara 5 delle World Series del 1957, per un problema muscolare all'inguine nel tentativo di prendere il singolo battuto da Enos Slaughter
Spettacolare presa contro la recinzione e la caduta dell'esterno sinistro dei Braves, Wes Covington, nel 4° inning di Gara 5 delle World Series del 1957, sulla battuta di Gil McDougald
Il ricevitore dei Braves, Del Grandall, e il partente Lew Burdette si abbracciano dopo la vittoria per 1-0 in Gara 5 delle World Series del 1957. Burdette era alla sua seconda vittoria nelle World Series
Lew Burdette festeggiato dai suoi compagni di squadra dopo la vittoria per 1-0 in Gara 5 delle World Series del 1957. Riconoscibili il coach Johnny Riddle (# 3), il manager Fred Haney con gli occhiali, l'alto pitcher Gene Conley di spalle e il trainer Bob Feron senza cappello
Tre delle stars dei Braves, Ed Matews che ha segnato il punto della vittoria, Lew Burdette autore della shutout e Wes Covington che ha tolto con la sua presa il probabile fuoricampo degli Yankees, festeggiano nella clubhouse la vittoria di Gara 5, per 1-0, delle World Series del 1957
Il fuoricampo di Yogi Berra nel 3° inning di Gara 6 delle World Series del 1957. Berra e Enos Slaughter, che si trovava in prima, segneranno i primi due punti della partita. Questo fuoricampo fu il 10° di Berra in nove World Series stabilendo anche il record nelle 53 edizioni del Fall Classic
La pioggia di coriandoli nel 4° inning di Gara 6 delle World Series del 1957. In primo piano il coach dei Braves, Connye Ryan, mentre guarda la scena
Un fan prende al volo il fuoricampo battuto da Frank Torre dei Braves nelle tribune dell'esterno destro nel 5° inning di Gara 6 delle World Series del 1957. L'esterno destro degli Yankees, Hank Bauer, guarda il tifoso mentre effettua la presa
L'eliminazione al piatto di Yogi Berra da parte del catcher dei Braves Del Rice nell'8° inning di Gara 6 delle World Series del 1957. Berra che si trovava in terza, con un out, effettuò un pesta e corri sulla volata a sinistra di Jerry Lumpe. L'esterno Wes Covington effettuò la presa e il tiro perfetto a casa base senza rimbalzi per eliminare Berra. L'arbitro di casa base, Jocko Conlan, chiama l'out
Il doppio battuto da Ed Mathews nell'angolo destro dello Yankee Stadium nel terzo inning di Gara 7 delle World Series del 1957. La battuta permise a Bob Hazle e a Johnny Logan di segnare i primi due punti della partita
Il catcher degli Yankees Yogi Berra si toglie la maschera per raccogliere il bunt di sacrificio effettuato da Lew Burdett nel 6° inning di Gara 7 delle World Series de 1957. La palla verrà raccolta dal prima base Bill Skowron che assisterà al seconda base Jerry Coleman, che aveva coperto la prima per l'out. La giocata spostò in seconda base Del Grandall
Il catcher dei Braves, Del Grandall, e il partente Lew Burdette si abbracciano, mentre accorre il terza base Ed Mathews (# 41) a festeggiare la vittoria in Gara 7 e la conquista delle World Series del 1957
Il prima base Frank Torre (# 14) assieme ai compagni di squadra dei Braves salta addosso al partente Lew Burdette vincitore di Gara 7 delle World Series del 1957. Identificabili, Del Rice (# 7) alla sinistra di Torre, e Johnny Logan (# 23) a destra nella foto
Fans e giocatori attorniano Lew Burdette dopo la vittoria in Gara 7 delle World Series del 1957. Nelle foto in basso a sinistra si vede il batboy degli Yankees battersi con un fan per recuperare la mazza
Casey Stengel scherzosamente si congratula con il manager dei Braves, Fred Haney, alla fine di Gara 7 delle World Series del 1957
Lew Burdette viene abbracciato dal proprietario dei Braves, Lou Perini, dopo la vittoria in Gara 7 delle World Series del 1957. Burdette era il primo pitcher a vincere tre partite nelle World Series da Harry Brecheen dei Cardinals nel 1946
I tifosi di Milwaukee invadono Wisconsin Avenue dopo la vittoria dei Braves nelle World Series del 1957
La prima pagina del Mirror News del 10 ottobre 1957 con la vittoria delle World Series da parte dei Milwaukee Braves
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